‘Le stelle di Dora’, un film animato per il Generale Dalla Chiesa: Pannofino gli dà voce

GIFFONI – E’ stato ucciso per mano di Cosa Nostra il 3 settembre 1982: lui era Carlo Alberto Dalla Chiesa, IL Generale dalla Chiesa. 

Il cinema, come la televisione, nel tempo gli hanno dedicato almeno una decina di racconti audiovisivi: due per tutti Il generale Dalla Chiesa (2007), miniserie tv con Giancarlo Giannini, e la fiction Il nostro generale (2023), con Sergio Castellitto. 

L’animazione, nobile arte della cinematografia, gli dedica ora un film, Le stelle di Dora – Le sfide del Generale Dalla Chiesa. Il racconto comincia dalla fine, con le ultime battute tra il Generale – a cui dà voce Francesco Pannofino -, quando ormai Prefetto di Palermo, e la seconda moglie, Emanuela Setti Carraro (alla guida quando rimasero vittime dell’attentato). La sensazione di catastrofe preannuncia la raffica di proiettili che ucciderà i due sposi all’istante. Da lì, come in un flashback, parte la cavalcata: chi era, da dove veniva quel piemontese, figlio a sua volta di un generale dei Carabinieri? Volontario in Montenegro nei primi anni della Seconda Guerra Mondiale, Tenente a San Benedetto del Tronto durante la Resistenza partigiana, parte dal Comando Gruppo Squadriglie delle Forze Repressione Banditismo in Sicilia nei primi anni della Repubblica e poi Capitano in servizio a Roma, Firenze, Como e Milano: si guadagna insomma la carriera sul campo e torna in Sicilia, prima come Comandante della Legione di Palermo, dove aveva studiato il fenomeno mafioso, e infine come Prefetto.

Un ultimo sacrificio il suo, senza più divisa e con un solo uomo a fargli da scorta, per dimostrare che la legalità fosse più forte della mafia e che lui non ne avesse paura. 

Il film in anteprima assoluta a #Giffoni53 è un lungometraggio di 60’, con la regia firmata a quattro mani da Ciaj Rocchi & Matteo Demonte, su soggetto di Alfonso Manzo, tratto dalla graphic novel dei registi stessi. 

Gli autori spiegano che “fare un film d’animazione era la nostra idea sin dall’inizio. Ancora prima di pubblicare il nostro libro, Primavere e Autunni, volevamo farne un cartone animato. Crediamo nel potere del cinema di veicolare contenuti. In fondo – certi fumetti – si chiamano ‘anime’ perché hanno un’anima. Noi ci siamo formati sui film di Peter Greenway, studiando le sue tecniche di montaggio, e siamo sempre stati autodidatti smanettoni; abbiamo provato a realizzare da soli quello che di solito si faceva, e ancora si fa, in team. Scriviamo, disegnamo, animiamo, e a volte utilizziamo anche la nostra voce. Facciamo prodotti artigianali, usando quasi esclusivamente le nostre competenze. Il fumetto riassume, ma non semplifica; racconta per simboli. Dare vita e voce a quei simboli significa dare anima alla storia”.

Con Le stelle di Dora, le voci hanno fatto la differenza, e LA voce del Generale è una signora voce del cinema italiano, quella di Francesco Pannofino appunto, che – seppur in tutt’altro racconto – non è la prima volta che “incontra” Dalla Chiesa nella sua carriera, infatti è stato il Capitano Liggeri dei Carabinieri di Palermo, nella miniserie tv con Giancarlo Giannini protagonista e diretta da Giorgio Capitani: Il generale Dalla Chiesa (2007). Con Pannofino, anche Domitilla D’Amico accompagna la narrazione con dolcezza, timbro che esalta così la potenza del doppiaggio del compagno di scena. 

“Nella fiction con Giannini – ricorda Pannofino – io facevo un piccolo ruolo, un carabiniere che si salvò perché in licenza, quindi non fu coinvolto nell’agguato: fu una bella esperienza, girammo tutto a Palermo; in questo caso, invece, è un’operazione un po’ differente, è stato scelto di fare un film d’animazione, e io ho partecipato anche perché l’Arma dei Carabinieri mi ha coinvolto, io stesso sono figlio di carabiniere: voglio bene ai Carabinieri, perché ricordo che quando ero piccolo mio papà mi portava in caserma, ma ovviamente il motivo del coinvolgimento non era solo questo; mi hanno chiesto di dare voce a un grande personaggio della nostra Storia recente e io ho accettato con entusiasmo, perché Carlo Alberto Dalla Chiesa è stato veramente un grande eroe della nostra Storia, e gli eroi veri vanno ricordati; per essere eroi ci vuole la E maiuscola, non è così facile. Lui è stato uno dei Padri della nostra Storia”. 

“Il film è stato realizzato con la volontà e la collaborazione del V Reparto dello Stato Maggiore della Difesa, che ha voluto scommettere sul cinema come linguaggio per raggiungere più giovani possibili, e su di noi come artisti, un po’ per il nostro stile realistico, un po’ perché abbiamo consentito a una corsa pazza contro il tempo, una sorta di missione speciale per rispettare il 40° dalla morte del Generale”, spiegano ancora Rocchi & Demonte. 

di Nicole Bianchi