La 6 “magnifiche creature” del David Rivelazioni Italiane

Piera Detassis indica, quali “criteri” di selezione, “bravura, talento e capacità di rompere gli schermi: abbiamo individuato chi sappia identificarsi per personalità”. Cecilia Bertozzi, Domenico Cuomo, Michele Eburnea, Leonardo Maltese, Fotinì Peluso e Yile Vianello sono i vincitori della prima edizione del Premio assegnato "sotto l'egida del MiC"


FIRENZE – È nata una stella, anzi 6: Cecilia Bertozzi, Domenico Cuomo, Michele Eburnea, Leonardo Maltese, Fotinì Peluso e Yile Vianello sono i vincitori della prima edizione del Premio David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars.

La nascita di questo riconoscimento dedicato agli attori emergenti è figlio della collaborazione dell’Accademia del Cinema Italiano con l’Area Cinema di Fondazione Sistema Toscana: il Museo Nazionale del Bargello di Firenze, scenario d’arte che ospita la celeberrima statua in bronzo del David di Donatello, ospita nella serata corrente – 15 dicembre 2023 – l’annuncio ufficiale: i vincitori sono stati scelti dalla Presidenza del David e dal suo Consiglio Direttivo, con la preselezione realizzata dall’Unione Italiana Casting Director U.I.C.D. in dialogo con le associazioni di agenti A.S.A. e L.A.R.A.

Piera Detassis, presidente e direttrice artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, spiega che “la rosa finale è una scelta da una più ampia di 24, poi votata a 6 dal Consiglio Direttivo. Era tempo che volevamo istituire il Premio, perché riteniamo importante sia il futuro; questo riconoscimento è uno spin off del David e, insieme alla categoria del Casting Director aggiunta di recente, sono momenti che guardano proprio al futuro. Il tutto avviene sotto l’egida del MiC – Ministero della Cultura”.

Il David Rivelazioni non è soltanto un riconoscimento ma un vero e proprio investimento sul talento, infatti i 6 interpreti nell’arco del prossimo anno saranno protagonisti di un percorso di formazione con una serie di mentori d’eccezione, da Paolo Mereghetti, critico del “Corriere della Sera” e autore del celebre Dizionario dei film, a Nicoletta Maraschio, presidente onoraria dell’Accademia della Crusca, e – tra gli altri, ricorda Detassis – anche “Jasmine Trinca, che rappresenta un po’ tutti loro: lei è stata una rivelazione, e ora è una certezza”.

Ma quali sono stati i criteri scelti per individuare proprio in questi 6 emergenti le personalità artistiche su cui puntare? Detassis non ha dubbi: “bravura talento e capacità di rompere gli schermi, da un punto di vista visivo e interpretativo; abbiamo individuato chi sappia identificarsi per personalità, perché uno può anche diventare una star ma deve davvero sapersi distinguere, così le nostre preferenze sono andate a loro”; inoltre, “l’idea del David è andare a individuare personalità e volti che nel meccanismo delle premiazioni possono rischiare di rimanere più marginali. È stato fondamentale lavorare con casting director e agenti: sono molto contenta di questa possibilità, per dar luce alla nuova generazione, non solo tale per questione di età ma anche rispetto ai generi e alle diversità che rappresenta”.

Per Stefania Ippoliti (Area Cinema – Fondazione Sistema Toscana): “è una gioia questa idea, venuta più di un anno fa: siamo felici l’inizio del percorso sia a Firenze, città antica che ha in sé esemplificato cosa abbia l’Italia di grande, come l’amore per l’Arte e la Lingua italiana, oltre al talento dei singoli; da qui, l’idea che ci fossero dei mentori che potessero condividere con loro 6 cosa li abbia resi così speciali; tra di loro, anche Elisabetta Sgarbi, una donna piena di interessi e con l’entusiasmo necessario a rendere interessante il soggetto di cui si occupa. Questo percorso inizia da qui e l’idea è che un’altra generazione (quella adulta) vi offra dei doni: per voi, per il vostro successo e per il nostro Paese. Il Riconoscimento sarà consegnato come viatico alla fine del 2024”.

E, a proposito del riconoscimento fisico, Piera Detassis aggiunge che “Bulgari – storico partner del Premio, autore delle prime statuette assegnate dal 1956 all’eccellenza nel cinema, e creatore di apposite statuette per le David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars – è l’autore dei mitologici premi David di Donatello, quelli conferiti a Lollobrigida e Loren, quindi, anche per noi, è un ritorno connesso al nome di grandi star”.

Con queste premesse, tra luce puntata verso il futuro, fiducia riposta e cuore gettato oltre l’ostacolo, per loro, per le 6 stelle under 28, questo riconoscimento “è arrivato un po’ all’improvviso, mi ha riempita di gioia e di fierezza, come sono fiera di far parte di questo gruppo, tanto. Il concetto di rivelazione è una presa di coscienza: per me, quest’anno è stato una grande rivelazione e tutto questo è una conferma”, commenta Fotinì Peluso (Studio Segre). Per lei, “l’ostacolo più grande credo sia come prendere il proprio posto nel mondo, come persona anzitutto, e la rivelazione sta proprio nella presa di coscienza del quotidiano, in cui a volte mi sento tanto persa”. Della neonata rosa di cui è uno dei preziosi petali evince che, rispetto al comune mestiere, “ci siano visioni complementari e differenti, ed è bello. A volte mi sorprendo degli incontri che mi accadono e i primi sono stati con la mia famiglia che mi ha forgiata, anche poi per affrontare il lavoro di attrice. Poi c’è stato l’incontro con Valentina, la mia agente: ricordo ancora i suoi occhi che mi guardavano, la prima volta. Francesca Archibugi resta la mia mamma di cinema e, per la Francia, penso a Cédric Klapisch, che è andato oltre l’accento e, anzi, l’ha valorizzato”.

Sulle stesse tematiche riflette anche Domenico Cuomo (IPC) che ammette: “sono tremante di emozione, e sono tanto grato: rivelazione per me significa abbandonare le paure; significa guardare finalmente la realtà senza timore di aver costruito una maschera sociale che non permette di portare l’emotività sulla scena. Le difficoltà, poi, credo siano ostacoli e paure ben accetti, perché possono permettere di migliorare” e comunque, non ha dubbi, “il patrimonio più grande sono i rapporti: i due incontri più importanti sono stati con Musta e Cecinelli di IPC, che mi hanno mostrato un mondo pieno di pericoli e mistificazioni, in cui mi accompagnano per mano, per cui li ringrazio per la sensibilità. Per i modelli, penso a un amico di mio nonno, Vincenzo, che ha deciso di togliersi la vita a 80 anni, per brutte questioni d’amore; lui ha sempre amato il teatro e mi ha dato la giusta spinta”.

Cecilia Bertozzi (TT Agency) si dice “inaspettatamente grata del percorso pensato per noi: quando si inizia questo lavoro spesso ci si sente dispersi, ed è sempre una montagna russa; pensare che tutte queste Istituzioni abbiano progettato qualcosa per noi è commovente. Rivelare, poi, significa mettere luce e per me è una rivelazione sentirmi una rivelazione. Credo il mio caso sia interessante, tutto questo nasce ‘solo’ da Comandante, in cui ho fatto tre pose e un monologo in voce fuori campo. I mostri sacri è normale e giusto ci siano, credo che – in generale – bisognerebbe pensare di mettersi sempre in discussione. Io, su YouTube, a 12 anni avevo incontrato il Quartetto Cetra e Walter Chiari: gli incontri sono importanti perché costruiscono una catena e un incontro, di certo, è stato con la mia agente Serena Quattrocchi, persona con cui fare squadra, che è qualcosa di grande forza. Per i registi penso anche a Edoardo De Angelis, che mi ha scelta su proposta dei casting, nonostante il personaggio pensato dapprima fosse napoletano: lui s’è molto fidato. Ho modelli disparati, ma uno grande: Luca Marinelli, che sogno la notte come alter ego, quindi spero di non incontrarlo mai!”.

Michele Eburnea (AL Management) è “pieno di gioiosa confusione e allegria incommentabile. Devo… ringraziare le Associazioni, e le persone che ci sono sempre state e ringrazio l’inaspettato ma il ringraziamento più grande va all’ossessione e all’ostinazione, necessarie per costruire una piccola torre, come quelle di biscotti, fatte nell’angolo della cucina, dove prima o poi qualcuno si sporge e nota, così noi abbiamo avuto l’occasione di essere visti”. Certo, “gli ostacoli sono infiniti, da quelli interpretativi a quelli produttivi, ma forgiano e formano una personalità artistica. Noi possiamo metterci in discussione e questo fa parte della competenza, prendendo in mano i propri difetti personali. Noi abbiamo anche la responsabilità di essere il più competenti possibile. Credo questa sia una chiamata, oltre che una rivelazione. Per me, iniziatico è stato l’incontro con il teatro, cominciato da molto piccolo; non sospettavo nemmeno di fare cinema. Rispetto agli incontri, tra gli altri, ho un rapporto speciale con Nanni Moretti, che è anche un modello; e, a teatro, con Antonio Latella; e poi ci sono i modelli incontrati su YouTube, grazie a cui parlo quelli che non ci sono più: penso alle interviste di Carmelo Bene, potenza della boutade”.

Yile Vianello (TNA) considera “il mio un percorso fortunato, mentre crescevo non sentivo vere fondamenta su cui appoggiarmi. L’incontro fondamentale è stato con Alice Rohrwacher, avevo 12 anni, e mi ha rivelato un mondo, quello del cinema. Poi, prendere ispirazione non è un atto sempre cosciente e spesso non mi pongo troppe domande o troppi modelli, mi sento molto sincera così.
È una rivelazione questo mestiere perché ho scoperto quanto sia legato alla vita vera: la recitazione mi ha fatta crescere e quindi mi ha rivelato tutto, e avere una conferma da fuori è preziosissimo”.

Leonardo Maltese (Diberti & Co.) si sente “onorato di essere nel gruppo di queste creature meravigliose. Per me la rivelazione è la scoperta e trovo interessante il mettersi in mostra anche con le proprie imperfezioni, come un reperto archeologico. Il mio incontro fondamentale è stato con Gianni Amelio, il primo regista con cui ho lavorato. Di modelli ne ho vari, su vari aspetti: l’abilità sta nel riconoscerli e cogliere ciò che vuoi assorbire; in campo lavorativo penso a Elio Germano e Luigi Lo Cascio, da cui ho cercato di respirare un po’ la stessa aria. Ho come modelli anche amici che sono talenti nelle materie universitarie”.

L’evento, a cui parteciperanno le tre attrici e i tre attori, giunge a conclusione della “50 Giorni di Cinema a Firenze”, la manifestazione di cinema internazionale in programma da settembre a dicembre nel capoluogo toscano.

Nicole Bianchi
15 Dicembre 2023

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