Il compositore Franco Piersanti rinuncia alla candidatura ai David

"Un gesto polemico" l'ha definito il compositore. "Perché se hanno designato la categoria per il 'miglior compositore', non si possono mettere a concorrere per lo stesso premio film imbottiti di canzoni dove non si riesce più a distinguere le cose e si crea un equivoco"


“Ho deciso di rinunciare alla mia candidatura fra i compositori in gara per i David di Donatello”. Così il compositore Franco Piersanti all’ANSA, tornato con le musiche de Il Sol dell’Avvenire di Nanni Moretti in corsa per la 12ma volta (tre le vittorie, con Il ladro di bambini nel 1992, Lamerica nel 1995 e Il caimano nel 2006) al premio assegnato dall’Accademia del Cinema Italiano, la cui cerimonia è in programma il 3 maggio a Cinecittà.

“Avrei dovuto rinunciare subito alla designazione, prima dei voti, lo faccio ora – aggiunge -. È anche un gesto polemico. Perché se hanno designato la categoria per il ‘miglior compositore’, non si possono mettere a concorrere per lo stesso premio film imbottiti di canzoni dove non si riesce più a distinguere le cose e si crea un equivoco”. Il compositore ha scritto una lettera all’Ente David “per comunicare la rinuncia”: il suo obiettivo è “sollevare il problema”.

Compositore “è l’autore di musiche originali – chiarisce nella lettera – la presenza delle quali dovrebbe essere in una percentuale importante e superiore rispetto alle musiche di repertorio (canzoni o musiche strumentali)”. Se il premio “va a chi scrive musica originale, non può essere equiparato – aggiunge parlando della sua iniziativa – a chi deve fare delle cose completamente diverse rispetto alla concezione che contraddistingue il compositore da altro”.

Secondo Piersanti, “così come c’è il premio per la sceneggiatura originale e quello per la sceneggiatura non originale,” anche per le musiche “andrebbero tenute distinte le categorie”, magari “creando un altro riconoscimento”. Anche perché oggi nel voto delle candidature “si va un po’ a traino del successo del film con il pubblico”.

Il fatto è anche che “hanno cambiato il modo di procedere nelle seconde votazioni – osserva -. Se prima c’erano degli specialisti per le varie categorie, ora il voto è diventato generale. Io stesso ricevo indicazioni per votare la musica, ignorando che sono fra i candidati”. Visto “che quello di cui parlo è un aspetto del premio, secondo me negativo e di superficialità – sottolinea – non voglio lasciarlo passare. Preferisco defilarmi”.


 

Redazione
22 Aprile 2024

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