L’Ottocento di Edgar Reitz e Martone

Dal 12 al 15 aprile si terrà la seconda edizione della rassegna L'immagine e la parola, curata da Carlo Chatrian nell'ambito della primavera locarnese


Pagine di storia e di poesia compongono il palinsesto della seconda edizione de L’immagine e la parola, che si terrà dal 12 al 15 aprile a Locarno. L’Ottocento tedesco rivisitato nell’ultimo capitolo della saga Heimat e l’Italia degli anni ’60 riletta attraverso il filtro di grandi testi letterari, messi in scena da Damiano Damiani e Carlo Lizzani, la poesia visiva che preannuncia le avanguardie artistiche nel capolavoro L’Inhumaine e quella senza tempo di Giacomo Leopardi su cui Mario Martone sta da tempo riflettendo, per concludere con la visione non riconciliata sull’Italia del Nordest proposta da Alessandro Rossetto in Piccola patria: questi i punti forti della manifestazione che vuole indagare i rapporti tra l’immagine in movimento e la parola scritta.

L’evento, sotto la direzione artistica di Carlo Chatrian e il coordinamento di Carmen Werner e Daniela Persico, fa parte anche quest’anno della Primavera Locarnese e si compone di quattro giorni di proiezioni, incontri e workshop. Ospite d’onore sarà Edgar Reitz, maestro del Nuovo CinemaTedesco e autore della saga Heimat, attraverso la quale ha raccontato un paese e i grandi mutamenti storici del Novecento. Edgar Reitz presenterà in anteprima svizzera il suo ultimo lavoro, Die andere Heimat – Chronik einer Sehnsucht, che descrive la crisi dell’Ottocento tedesco con evidenti rimandi ai nostri giorni.

L’altro ospite d’eccezione della manifestazione è Mario Martone: insieme alla drammaturga Ippolita di Majo, incontrerà il pubblico per una conversazione su Giacomo Leopardi. Sarà questa un’occasione per approfondire il lavoro attorno alla figura del celebre poeta, che ha dato vita allo spettacolo teatrale Operette morali e al film Il giovane favoloso, attualmente in lavorazione. 

14 Marzo 2014

Locarno 2014

Locarno 2014

Vivere ai piedi del Vesuvio

Gianfranco Pannone con il documentario Sul vulcano - fuori concorso al festival di Locarno e distribuito da Luce Cinecittà - lancia un appello ai politici per sensibilizzarli sulla grave situazione in cui versano quella zona e i suoi abitanti: "Ho preferito raccontare il Vesuvio anche attraverso le parole e gli scritti di tanti artisti e scrittori. Ma affronto anche i problemi che la speculazione ha creato. Parlo delle case costruite sui canali creati dalla lava, racconto la concentrazione di persone che vive in posti che non dovrebbero essere abitati. E questa è politica, politica vera, quella che piace a me"

Locarno 2014

Bonifacio Angius: la mia Sardegna non da cartolina

"Volevo che in Perfidia ci fosse la Sardegna che conosco, che non è soltanto quella colorata, piena di sole e di mare, ma quella grigia, claustrofobica che si respira in certe periferie", così il regista sul suo esordio passato in Concorso al Festival di Locarno e in uscita in sala il 27 novembre con Movie Factory e Il Monello film. La storia, ambientata a Sassari, racconta di un padre e un figlio che, dopo la morte della loro moglie e madre, convivono scoprendo di essere due completi estranei. "Il tempo che stiamo vivendo è fatto di di una cattiveria che s'innesta silente nella società, nella famiglia, fra le persone, che non comunicano più e sono spesso paralizzate dalla solitudine", spiega l'autore

Locarno 2014

Locarno, vince il film filippino sulla dittatura di Marcos

“Qui ci sono molti conti bancari della famiglia Marcos, sareste così gentili da ridarceli a noi, popolo filippino?”, così Lav Diaz, il regista premiato con il Pardo d’oro per il suo From What Is Before. Cancellata l'attesa masterclass con Roman Polanski che, a causa di una polemica montata da un politico locale, ha disertato il festival. Dario Argento ha annunciato che produrrà una serie per la tv americana: una decina di film, uno o due da lui diretti, i restanti affidati a giovani registi di horror indipendenti per il web

Locarno 2014

Polanski a Locarno: è polemica

Il masterclass di Roman Polanski in programma a Locarno il 31 agosto con la moglie Emmanuelle Seigner, sta rinfocolando polemiche nel ticinese, il bacino d’utenza primo e naturale del festival. Parecchie voci indignate, anche a mezzo stampa, per l’invito al regista che si porta però ancora dietro il peso dell’accusa di stupro a una ragazzina. A protestare anche alcuni politici, come Fiorenzo Dadò, capogruppo del partito popolare democratico. Ma il direttore Carlo Chatrian risponde: "Lo invito come regista ponendo l'accento sui suoi film"


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