Il Ca’ Foscari Short Film Festival si avvia alla sua conclusione in questa penultima giornata di proiezioni. Ampio spazio è stato dato ancora una volta ai cortometraggi del Concorso Internazionale, con la visione degli ultimi 12 progetti in programma, in attesa della premiazione di domani. Ad aprire la rassegna è stato Orange, corto d’animazione delle tre giovani registe cinesi Liu Yuchen, Lu Hai, Zhang Zihan. Un passato di violenza domestica ha segnato il rapporto tra un padre e un figlio e ora che quel figlio deve a sua volta ricoprire il ruolo di genitore, si trova a dover affrontare le malelingue e il pregiudizio che aleggia sulla sua figura e sulla sua famiglia. Una storia di emancipazione è invece quella trattata dal documentario Ladies of Wakaliwood, studio di film d’azione in Uganda. Le registe svedesi Linn Björklund, Nora Fogelström e Amanda Moen sono partite alla volta di un viaggio nella vita di tre donne, raccontando la loro esperienza come attrici di un film d’azione, spinte a osare per riuscire a fare ciò che amano. Cultura e religione sono invece al centro del corto sperimentale Moya del regista sudafricano Siyabonga Mbele, che indaga il conflitto interiore di una giovane donna alla ricerca del proprio spirito. La narrazione si sposta a Singapore con Adam di Shoki Lin, storia di un bambino di 9 anni che cerca di sopravvivere ad una quotidianità silenziosa e inquieta, cercando l’affetto di una madre e di un padre troppo distanti. Le superfici riflettenti sono gli spettatori del conflitto tra i due fratelli Elanio e Mirlo, costretti a rimanere bloccati nel mezzo del nulla da uno pneumatico rotto, in Superficies del regista messicano José Luis González Peña. Soleil è firmato da Tianxiang Yang e Hoi-ming Pau e ritrae attori e attrici in un limbo tra recitazione e realtà, interrogandosi su quanto sia sottile il confine tra i due mondi. Il portoghese João Pais da Silva, presente a Venezia, ha firmato, insieme ad André Rodrigues, la regia di Feliz Natal, Sr Monstro, corto di finzione dal sapore agrodolce, tipico delle feste natalizie. Una bambina si aggira per i corridoi vuoti di un centro commerciale abbandonato, è la notte di Natale ma si ritrova sola, l’unica compagnia sarà un misterioso Babbo Natale. Un’altra festa viene invece raccontata in Xiao Xian di Jiajie Yu Yan, quella che sorprenderà la protagonista trasportandola in un viaggio alla riscoperta di sé, della sua sessualità e del mondo che esiste fuori dalle mura casalinghe. Al centro di Aysan c’è invece uno scambio di ruoli, di personificazioni e di ricerca dell’identità trasposto metaforicamente attraverso l’ambientazione teatrale. Mehrshad Kheradmandi, giovane regista iraniano racconta la storia di un’attrice, ingaggiata per prendere i panni dell’amica defunta del cui figlio è diventata tutrice.
Presentato anche il secondo cortometraggio italiano in concorso, Mentre Dormi della torinese Francesca Giuffrida, diplomata alla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti e presente a Venezia. Nell’immaginario della regista si fa spazio Anna, famosa violoncellista che, grazie alla nuova tecnologia offerta dalla scienza decide di far vivere a suo marito, in coma, una vita virtuale in cui lei riesce ad entrare e prendersi ancora cura dell’uomo. Viene indagato il confine tra realtà e finzione alla scoperta dei desideri più reconditi che cela l’animo umano.
L’ambientazione cambia radicalmente con il documentario Rita, della marocchina Loubna Briac. Il destino di una famiglia viene segnato dall’occupazione della Palestina da parte dei sionisti israeliani; Rita ha solo 4 anni, vive con la madre in Marocco e non ha mai visto suo padre, prigioniero palestinese richiedente asilo in Belgio. Ultimo corto del Concorso Internazionale il polacco Piołun, della regista Maria Ornaf. Un interrogativo sul patrimonio genetico e sull’influenza dell’eredità genitoriale: la figlia di una madre disfunzionale erediterà i suoi stessi traumi, paure e comportamenti sbagliati oppure le sarà possibile sognare un futuro diverso?
Ad intervallare il fitto programma di proiezioni del Concorso Internazionale, spazio ai giovani con i due concorsi collaterali: il Music Video Competition, dedicato agli studenti delle scuole di cinema che si sono cimentati nella realizzazione di video musicali, e il Premio Olga Brunner Levi che da sette edizioni premia il miglior cortometraggio originale realizzato da studenti delle suole superiori aventi per tema la musica e la figura della donna. Presentato anche l’annuale appuntamento con la video-arte italiana curato da Elisabetta di Sopra ne Lo sguardo sospeso e le ormai consuete incursioni nel passato di Carlo Montanaro nel programma speciale A Venezia: dall’argento al pixel, che quest’anno propone un focus sui film ambientati a Venezia partendo dagli albori della storia del cinema fino ad arrivare ai giorni nostri, “per testimoniare e commentare il progresso tecnologico e linguistico vissuto dalla Settima Arte nell’ultimo secolo”.
In serata si terrà l’atteso incontro con il maestro Pino Donaggio , a cura di Anton Giulio Mancino: Short Meets Pino Donaggio.
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