Il cinema e il lavoro a Torino con i Job Film Days

Dal 22 al 26 settembre si svolgerà al Cinema Massimo di Torino la seconda edizione del festival dedicato alle tematiche dei lavori e dei diritti. In Concorso 60 film di cui 4 anteprime italiane


Tornano a Torino i Job Film Days, festival di cinema dedicato alle tematiche del lavoro e dei diritti. La seconda edizione si terrà al Cinema Massimo del Museo Nazionale del Cinema dal 22 al 26 settembre.

In programma 60 film da diverse nazioni, di cui 4 anteprime italiane, con storie del territorio e opere da tutto il mondo, dedicate ai temi di più stretta attualità in merito al lavoro. Le donne, i giovani, le prospettive, la sicurezza sono solo alcuni degli argomenti toccati. Dei 562 cortometraggi pervenuti al festival, ne sono stati selezionati 16. Un ottimo risultato, che certifica l’attenzione suscitata dai Job Film Days nell’ambiente cinematografico, con proporzioni simili anche nel concorso doc. Ben 103 documentari hanno risposto alla call, di cui sette saranno in concorso al festival.

Le due sezioni competitive, alle quali si aggiunge il Premio del pubblico per il miglior documentario, saranno esaminate da due giurie di professionisti ed esperti del cinema e del mondo del lavoro, che a loro volta parteciperanno a presentazioni ed eventi durante il festival. Per i doc: Stefania Casini (presidente), Giovanni Asaro, Davide Oberto, Cristina Piccino, Maria Paola Pierini. Per i corti: Giulio Sangiorgio (presidente), Dario Gallina, Lidiya Liberman, Gianluca Matarrese, Carla Vulpiani.

Il festival, diretto da Annalisa Lantermo, introduce alcune novità, segno di una crescita della manifestazione, che così intende strutturarsi per dare allo spettatore un’offerta più ricca e organizzata. Alle sezioni competitive e non competitive si aggiungono eventi speciali realizzati insieme alle realtà che stanno accompagnando il festival. L’alto numero di partner testimonia l’attenzione nei confronti dei Job Film Days. Non solo il territorio, sono subentrate anche organizzazioni a livello nazionale, come ILO, e internazionali, come Pontificia Università Cattolica del Perù e il Festival de cine di Lima.

“Mi fa molto piacere offrire al pubblico, che spero sia numeroso e variegato, la selezione di film che abbiamo scelto quest’anno – dichiara la direttrice – dopo un approfondito lavoro di ricerca nell’ambito della produzione cinematografica dal 2019 ad oggi, con un’attenzione particolare alle problematiche più attuali del mondo del lavoro e alle sue sfaccettature. Così come mi fa piacere presentare, negli incontri che accompagnano i film, esperti e testimoni che contribuiranno ad approfondire e arricchire gli argomenti trattati, rendendo più vivo e partecipato il festival. Un grazie sincero a tutti i nostri partner e al loro imprescindibile contributo”.

Fra i documentari sono in gara sette titoli, di cui tre italiani, un tunisino, un senegalese, un greco e una coproduzione fra Argentina e Bolivia. Si passa attraverso temi che riguardano la cronaca di questi tempi, dai problemi della sanità alle conseguenze della Brexit, poi il rapporto dell’industria con la natura: il rispetto del mare, le condizioni dei lavoratori navali, l’estrazione di materie prime. Il festival offre anche uno sguardo sa difficile e fondamentale lavoro del fotoreporter di guerra, così come al movimento operaio, raccontato attraverso un protagonista delle grandi rivendicazioni del secolo scorso.

Il concorso cortometraggi ospita 12 titoli italiani, tre francesi e uno spagnolo. Qui i temi si allargano alle nuove professioni (ad esempio gli influencer), al rapporto con la quotidianità, all’ansia e alle paure del mondo del lavoro, ma anche alle opportunità, con storie di successo e speranze.

Si aggiungono sezioni speciali che trattano argomenti specifici, con l’obiettivo di accendere i riflettori su realtà particolari: le condizioni di lavoro delle donne, il rapporto dei detenuti con il lavoro e la situazione nell’America Latina, da cui arrivano quattro opere. Infine il cinema d’impresa, in cui trova spazio la Fiat che mai come in questo momento induce a ragionare sul futuro di una città come Torino e sulle sue prospettive di sviluppo. Per farlo, è utile prima uno sguardo al passato recente del comparto automobilistico in Piemonte, grazie all’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa.

C.DA
13 Settembre 2021

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