Pino Settanni (1949-2010) è stato uno dei più originali, vivaci e versatili autori della fotografia contemporanea. Un artista che negli ultimi anni sta vivendo una crescente riscoperta, con esposizioni e pubblicazioni, dopo l’acquisizione da parte dell’Archivio Luce del suo intero fondo fotografico, composto di oltre 60.000 immagini. Un immenso patrimonio di cui il Luce cura conservazione e digitalizzazione completa.
Per riscoprire il genio del “fotografo col pennello” arriva a Venezia l’esposizione ‘I tarocchi’, attesa dal 30 agosto al 26 novembre 2023 nel prestigioso spazio Le Stanze della Fotografia di Venezia, iniziativa congiunta di Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini, luogo dedicato ai protagonisti internazionali della foto. La mostra è realizzata da Archivio Luce Cinecittà, in collaborazione con Le Stanze della Fotografia, Fondazione Giorgio Cini e Marsilio Arte.
L’esposizione alle Stanze della Fotografia presenta al pubblico 61 immagini, di cui i 22 Arcani maggiori, 16 figure degli Arcani minori, e una selezione inedita di foto di backstage, con lo stesso fotografo che si mette in scena sul set. Immagini rivelatorie e divertite scoperte durante la digitalizzazione del fondo Settanni presso l’Archivio Luce.
Perché i Tarocchi
Settanni si dedica alla serie fotografica dei tarocchi, le celebri carte della tradizione europea, nel 1994, sollecitato dalla lettura de Il castello dei destini incrociati di Italo Calvino, e rendendo personale e definitivo omaggio alla pittura di studio di quello che è stato il suo principale riferimento iconografico per la vita, Caravaggio.
Studiando i precedenti pittorici dedicati alle carte da gioco, come Dürer e Brueghel il Vecchio, e dopo un lavoro quotidiano di sei mesi nel suo studio, Settanni dà vita a un’opera senza precedenti: è la prima volta che le figure dei tarocchi sono fotografate con sembianze umane. Prendendo a modello per gli Arcani maggiori e minori i tarocchi marsigliesi, il fotografo li fa interpretare ad attrici e modelle (con la sola eccezione maschile per la figura del Matto, incarnato dall’attore Mario Scaccia). Settanni realizza l’intero set: dai bozzetti preparatori, al fondale nero (un marchio di fabbrica dell’autore), dal taglio dei geniali costumi, realizzati con tessuti di quattro colori base, rosso, giallo, blu e verde, alle pose, agli oggetti di scena. Il risultato è eccezionale, per composizione, ricchezza, umorismo, significati.
C’è la pittura ‘fotografica’ dell’ispiratore Caravaggio, un profumo di messinscena teatrale, e la dinamica di un set cinematografico. Una sintesi di arti rara e giocosa, una libertà combinatoria, in cui Settanni riesce a fondere una tradizione secolare come i tarocchi – un patrimonio della cultura occidentale – con una sperimentazione d’avanguardia, sbrigliata e ‘pop’.
Oltre ai consueti orari, dalle 16 alle 20, la Casa Museo sarà eccezionalmente aperta anche il 25 e il 26 novembre anche la mattina dalle 10 alle 13.
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Nell'esposizione c'è spazio anche per gli adattamenti cinematografici, dal film d’animazione di Ralph Bakshi alla trilogia de Il Signore degli Anelli del regista Peter Jackson, che ha conquistato 17 premi Oscar
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