Guida al FantaOscar: premi musicali

L’eterna sfida tra 'Oppenheimer' e 'Povere Creature!' torna anche per la Miglior colonna sonora, 'Barbie' punta tutto sulla Miglior canzone


Alcune delle canzoni e delle musiche più amate e riconoscibili di sempre sono state create per accompagnare delle immagini cinematografiche. Per questo motivo i premi musicali assegnati dall’Academy non sono mai banali, ma spesso rappresentano il cuore emozionale della cerimonia. Lo sono sicuramente le cinque canzoni, che vengono ogni anno performate live dagli interpreti originali, regalandoci momenti indimenticabili come ad esempio il duetto di Bradley Cooper e Lady Gaga sulle note di Shallow, canzone tratta da A Star is Born vincitrice nel 2019.

Quest’anno i musical più popolari della stagione, come Wonka e Il colore viola, hanno faticato ad entrare tra le nomination, lasciando spazio per una grande e accesa sfida, anche in vista delle scelte per il FantaOscar di CinecittàNews.

Miglior colonna sonora

Prestigiosissimi i nomi coinvolti in questa categoria che, come al solito, coinvolge i principali titoli della stagione, a riprova del fatto che non esiste un buon film senza una buona musica ad accompagnarlo. Per questo motivo non si possono non considerare tra le favorite le colonne sonore dei due film più quotati per la vittoria dei premi principali.

Da una parte Oppenheimer, che si è affidato alle avvolgenti musiche dello svedese Ludwig Emil Tomas Göransson, già vincitore dell’Oscar per la colonna sonora di Black Panther. Un tema musicale immediatamente riconoscibile e già entrato nella cultura popolare per il modo in cui enfatizza i momenti più emozionanti del film di Nolan.

Dall’altra parte troviamo le ben più sperimentali musiche di Jerskin Fendrix, che con poche note distorte ci fa subito immergere nella coinvolgente ambientazione surreale di Povere Creature!. Musiche fondamentali per settare l’originalissimo tono del film di Lanthimos.

I 5 premi Oscar e le 54 candidature (colui che ne ha ricevute di più dietro Walt Disney) di John Williams lo rendono in automatico uno dei naturali favoriti per la vittoria finale. Il premio alla colonna sonora di Indiana Jones e il quadrante del destino sarebbe il modo migliore per salutare una delle saghe cinematografiche più amate di sempre insieme al suo iconico tema musicale.

Killers of the Flower Moon è l’unico film nominato in entrambe le categorie musicali, quindi si candida per un premio che sarebbe di certo meritato. La colonna sonora di Robbie Robertson – con la sua commistione di generi e ibridazione di influenze culturali – è uno degli elementi cruciali per rendere godibile la colossale opera diretta da Martin Scorsese.

Sognante e meditativa, la colonna sonora dal mood jazzistico firmata da Laura Karpman per American Fiction è una piacevole sorpresa. Ovviamente la vittoria finale lo sarebbe ancor di più.

Miglior canzone originale

Con ben due candidature nella stessa categoria, inutile dire che il vero favorito per ricevere la statuetta di Miglior canzone è indubbiamente Barbie. Visto il trionfo ai Grammy e ai Golden Globe, la canzone più quotata non può che essere What Was I Made For di Billie Eilish, straordinaria ballata al pianoforte che incarna gli aspetti più nostalgici del film di Greta Gerwig.

Gli aspetti più goliardici e divertenti, ma al tempo stesso sottilmente provocatori, di Barbie sono però incarnati da I’m Just Ken, canzone già talmente iconica che Ryan Gosling ha pubblicato un EP contenente quattro diverse versioni del brano. Sfavorito nella corsa al premio per il Miglior attor non protagonista, il divo potrebbe vincere il suo primo Oscar nella categoria più improbabile. Intanto noi attendiamo con curiosità la sua performance live.

Partono decisamente dietro le altre canzoni in competizione. Spicca per la sua capacità evocativa Wahzhazhe (A song for my people) di Scott George che restituisce il grido di disperazione, rabbia e speranza delle popolazioni native americane raccontante in Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese.

Bellissima e straziante la canzone che Jon Batiste dedica alla moglie malata di leucemia. Forse non vincerà, ma It never went away tratta dal documentario American Symphony è una delle candidature più meritate.

Completa la cinquina un’altra sorpresa: The Fire Inside di Diane Warren (performata da Becky G.), forse l’elemento più memorabile della commedia Flaming Hot di Eva Longoria.

Iscrivi la tua formazione del FantaOscar di CinecittàNews entro il 9 marzo.

Carlo D'Acquisto
06 Marzo 2024

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