Giancarlo Giannini a Locarno per l’Excellence Award Moët & Chandon

L’attore e regista sarà uno degli ospiti d’onore della retrospettiva Titanus e verrà premiato in Piazza Grande la sera di martedì 12 agosto


L’attore e regista Giancarlo Giannini parteciperà al 67° Festival del film Locarno, dove sarà uno degli ospiti d’onore della retrospettiva Titanus e verrà premiato con un Excellence Award Moët & Chandon, in Piazza Grande la sera di martedì 12 agosto. Prevista anche una conversazione con l’attore allo Spazio Cinema (Forum), mercoledì 13 agosto alle ore 12.00. Una serie di proiezioni farà da corollario all’omaggio. Oltre a Non stuzzicate la zanzara e La prima notte di quiete, mostrati nell’ambito della retrospettiva Titanus, in suo onore verrà proiettato anche Lili Marleen di Rainer Werner Fassbinder (1981).

Giannini esordisce al cinema nel 1965 con I criminali della metropoli di Gino Mangini. Nel 1967 le sue doti canore e di ballerino lo portano a cimentarsi con il genere del “musicarello”, la commedia musicale italiana che ha caratterizzato tutto il decennio. Il film è Non stuzzicate la zanzara di Lina Wertmüller, con Rita Pavone. La pellicola, prodotta dalla Titanus, segna l’inizio di un prolifico sodalizio con la regista romana che li porterà a collaborare in 9 film, fra cui Pasqualino Settebellezze, che valse a Giannini la candidatura all’Oscar nel 1977.
Per la Titanus Giannini recita in altri due film: Stasera mi butto (Ettore Maria Fizzarotti, 1967), un altro musicarello, e La prima notte di quiete di Valerio Zurlini (1972), al fianco di Alain Delon. Protagonista di una grande varietà di ruoli e interprete dei generi più diversi per maestri come Luchino Visconti, Mario Monicelli, Dino Risi, Alberto Lattuada, Rainer Werner Fassbinder e Martin Scorsese, Giannini rappresenta uno dei volti più forti e riconoscibili del cinema internazionale degli ultimi 50 anni.

23 Luglio 2014

Locarno 2014

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Vivere ai piedi del Vesuvio

Gianfranco Pannone con il documentario Sul vulcano - fuori concorso al festival di Locarno e distribuito da Luce Cinecittà - lancia un appello ai politici per sensibilizzarli sulla grave situazione in cui versano quella zona e i suoi abitanti: "Ho preferito raccontare il Vesuvio anche attraverso le parole e gli scritti di tanti artisti e scrittori. Ma affronto anche i problemi che la speculazione ha creato. Parlo delle case costruite sui canali creati dalla lava, racconto la concentrazione di persone che vive in posti che non dovrebbero essere abitati. E questa è politica, politica vera, quella che piace a me"

Locarno 2014

Bonifacio Angius: la mia Sardegna non da cartolina

"Volevo che in Perfidia ci fosse la Sardegna che conosco, che non è soltanto quella colorata, piena di sole e di mare, ma quella grigia, claustrofobica che si respira in certe periferie", così il regista sul suo esordio passato in Concorso al Festival di Locarno e in uscita in sala il 27 novembre con Movie Factory e Il Monello film. La storia, ambientata a Sassari, racconta di un padre e un figlio che, dopo la morte della loro moglie e madre, convivono scoprendo di essere due completi estranei. "Il tempo che stiamo vivendo è fatto di di una cattiveria che s'innesta silente nella società, nella famiglia, fra le persone, che non comunicano più e sono spesso paralizzate dalla solitudine", spiega l'autore

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Locarno, vince il film filippino sulla dittatura di Marcos

“Qui ci sono molti conti bancari della famiglia Marcos, sareste così gentili da ridarceli a noi, popolo filippino?”, così Lav Diaz, il regista premiato con il Pardo d’oro per il suo From What Is Before. Cancellata l'attesa masterclass con Roman Polanski che, a causa di una polemica montata da un politico locale, ha disertato il festival. Dario Argento ha annunciato che produrrà una serie per la tv americana: una decina di film, uno o due da lui diretti, i restanti affidati a giovani registi di horror indipendenti per il web

Locarno 2014

Polanski a Locarno: è polemica

Il masterclass di Roman Polanski in programma a Locarno il 31 agosto con la moglie Emmanuelle Seigner, sta rinfocolando polemiche nel ticinese, il bacino d’utenza primo e naturale del festival. Parecchie voci indignate, anche a mezzo stampa, per l’invito al regista che si porta però ancora dietro il peso dell’accusa di stupro a una ragazzina. A protestare anche alcuni politici, come Fiorenzo Dadò, capogruppo del partito popolare democratico. Ma il direttore Carlo Chatrian risponde: "Lo invito come regista ponendo l'accento sui suoi film"


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