Per la polizia di Santa Fe la tragica fine dell’attore Gene Hackman e della moglie Betsy Arakawa è da considerare “sospetta”. È quanto si legge nella richiesta di perquisizione della villa dove sono stati scoperti i due cadaveri ottenuta da “Tmz”. Nella richiesta si rivela che due addetti alla manutenzione, che hanno scoperto i cadaveri dopo che per due settimane non avevano visto la coppia, hanno trovato la porta della casa aperta, senza però tracce che fosse forzata. Betsy è stata trovata riversa sul pavimento di un bagno, una manciata di pillole sparse su un bancone da una boccetta di medicinali aperta.
“Doveva esser morta da tempo perché il corpo era in stato di decomposizione”, si legge nel documento. Hackman è stato trovato vestito in una camera adiacente. Il cane morto era nel bagno non lontano da Betsy. Gli altri due pastori tedeschi di Hackman sono sopravvissuti. Secondo la richiesta di mandato, non c’erano segni ovvi di fuga di gas, nonostante la famiglia di Gene Hackman sospetti un avvelenamento di monossido di carbonio come causa della morte.
Hackman e Arakawa vivevano a Santa Fe dagli anni ’80 (anche se stabilmente solo dal 2004, quando l’attore di fatto chiuse con il cinema) e la loro casa si trova in una zona recintata a nord-est della città. L’ultima volta sono stati fotografati insieme il 28 marzo 2024, al Pappadeaux Seafood Kitchen di Santa Fe. I Golden Globes del 2003, dove Hackman ha ricevuto il Cecil B. DeMille Award, è stato l’ultimo evento hollywoodiano a cui i due hanno partecipato insieme. Da quando aveva smesso di recitare, Hackman ha vissuto una vita tranquilla e riservata e ha rilasciato raramente interviste. (C.DA)
Il cineasta francese, specializzato in film polizieschi, si vantava di essere stato "l'artista più censurato di Francia". Aveva 86 anni
Variety conferma la scomparsa dell'attore, venuto a mancare per un ictus sabato 29 marzo alle Hawaii
Classe 1938, docente alla Sapienza, è stato presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia. Tra le tante pubblicazioni libri su Cinecittà, Totò, Pietro Germi, sul neorealismo e l'ultimo su Carlo Ludovico Bragaglia per il Csc
Il regista, premiato con l'Orso d'Argento al Festival di Berlino del 1986, aveva 94 anni