Stasera, 30 luglio, il festival “I solisti del teatro” che si tiene nei Giardini della Filarmonica Romana, ospita Galatea Ranzi con lo spettacolo Si potrebbe incominciare dalla fine di Paolo Modugno, in ricordo di Marisa Fabbri (Aprile Produzioni, regia di Marco Andriolo, musiche di Claudio Giglio). Un testo scritto da Paolo Modugno qualche tempo fa per ricordare la vita, la rabbia, l’arte, la passione, la contemporaneità della grande attrice, scomparsa dieci anni fa. “La rabbia civile che lo permea – spiega l’autore – è ancora più pertinente oggi. Avrei voluto che fosse datata, che si potesse parlare con levità e con il sorriso di un Paese, della sua Arte e Cultura, come ciò che ci ha resi famosi nel mondo. Avrei voluto scrivere di un popolo senza Paura e senza Volgarità, dove Cultura e Arte – termini non a caso femminili – ci facessero sentire migliori, quindi lucidi, quindi un po’ più felici e fieri, pur nei drammi quotidiani. Ma così non sembra che sia. E quindi non possiamo che continuare a ricominciare dalla fine”.
Grande amica e allieva di Marisa Fabbri, Galatea Ranzi è un’attrice molto amata da Luca Ronconi ed è tra gli interpreti del film di Paolo Sorrentino La grande bellezza nel ruolo indimenticabile di una scrittrice radical chic bersaglio del cinico e appuntito sarcasmo di Jep Gambardella.
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