Eco Planet, tre bambini salveranno il mondo

Anteprima al Festival di Giffoni per il cartone di genere catastrofico realizzato dal thailandese Kompin Kemgumnird, dal 25 luglio nelle sale


Non capita spesso di imbattersi un film d’animazione di genere catastrofico, che oltretutto si fa portavoce di un intelligente e sensato messaggio ecologista su scala globale. In sintesi è questo il maggior pregio del thailandese Eco Planet diretto da Kompin Kemgumnird, già animatore per la Disney di Tarzan e Atlantis, presentato in anteprima al festival di Giffoni e dal 25 luglio in uscita nelle sale italiane distribuito da M2 Pictures.
Fondamentale in questa parabola sull’interculturalità e la sostenibilità è la corsa contro il tempo di tre ragazzini, la quattordicenne Nora e il fratellino Kim di tre anni (in grado di comunicare con ogni animale e ogni vegetale), entrambi provenienti da un remoto villaggio thailandese, accompagnati da Sam, nientedimeno che il giovanissimo figlio del presidente di Capital State (cioè gli Stati Uniti). Dopo i primi dissapori scaturiti dall’incomprensione e dalle differenze etniche, ecco che fanno squadra per salvare il pianeta dalle lingue di fuoco che lo stanno letteralmente fagocitando. Ma anche dalle sciagurate misure che a Capital State stanno per essere prese (riconoscibilissima New York, i suoi monumenti, Central Park e il palazzo delle Nazioni Unite): sconfiggere le super-fiamme con una serie di bombe fredde che invece riusciranno solo a moltiplicare irreparabilmente i buchi nell’ozono.
Riusciranno i capi di Stato, sotto l’egida del presidente di Capital City, ad ascoltare per una volta tre bambini evidentemente più saggi? E ad accettare il consiglio di spegnere ovunque nel mondo gli interruttori, come se si trattasse di riavviare un computer in avaria? La soluzione, così a portata di mano, l’aveva collaudata già Snake Plissken alla fine di Fuga da Los Angeles di John Carpenter. E lui sì che di futuro agghiacciante e scenari escatologici se ne intendeva.

24 Luglio 2013

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