‘Container 158’, il campo rom più grande d’Europa

Il documentario di di Stefano Liberti e Enrico Parenti, prodotto da ZaLab ed evento speciale di Alice nella Città, racconta la vita quotidiana del campo rom di via di Salone


Container 158 di Stefano Liberti e Enrico Parenti, prodotto da ZaLab ed evento speciale di Alice nella Città, racconta la vita quotidiana del campo rom di via di Salone, fuori dal raccordo anulare, in cui l’amministrazione di Roma ha raggruppato più di mille cittadini di etnia rom.
Giuseppe si alza ogni mattina e va in giro col furgone a cercare il ferro. Remi è un meccanico senza officina: aspetta che qualcuno gli porti una macchina da aggiustare. Miriana aspetta invece che nascano le sue due gemelle. Brenda vorrebbe un lavoro ma è senza documenti. Sasha, Diego, Marta, Cruis vanno a scuola ogni mattina. Ma non arrivano mai in tempo: il campo dove vivono è a chilometri di distanza, il pulmino fa ritardo e rimane spesso imbottigliato nel traffico.

“Quando si pensa al popolo Rom prevalgono due modi di immaginare la loro cultura. Una è quella romantica: nomadi ed anarchici che viaggiano per l’Europa cantando antiche canzoni. L’altra è quella negativa: ladri, parassiti, rubabambini – spiegano gli autori. La realtà non è né da una parte né dall’altra. Si scopre che la maggior parte delle famiglie sono indirettamente vittime di micro-mafie e che lottano ogni giorno per portare attraverso lavori umili il pane quotidiano a casa. Otto famiglie rom su dieci sono a rischio povertà. Solo un rom su sette ha terminato le scuole di secondo grado. La storia che abbiamo voluto raccontare – concludono i due registi – parte dunque dalle persone comuni e mira a scardinare i pregiudizi e mostrare cosa vuol dire essere realmente Rom oggi”.

15 Novembre 2013

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