‘Caracas’ e una Napoli come dimensione emotiva e tellurica

Intervista a Marco D'Amore, Toni Servillo e Lina Camélia Lumbroso


Giordano Fonte è uno scrittore napoletano che si aggira in una Napoli che inghiotte e terrorizza, ma allo stesso tempo affascina. Caracas è un uomo che milita nell’estrema destra e che sta per convertirsi all’Islam, alla ricerca di una verità sull’esistenza che non sa trovare. Giordano canta l’amore impossibile tra Caracas e Yasmina attraversando una città dove tutti sperano di non perdersi, di salvarsi.

La Napoli di Caracas diretto da Marco D’Amore, tratta dal romanzo di Ermanno Rea Napoli ferrovia, “non è solo una città, ma il mondo”, come dice uno dei personaggi del film. “Indaghiamo questo luogo attraverso gli occhi di un uomo che ci è nato e non la riconosce più”, dice il regista e attore, che ha scelto come protagonisti della sua opera seconda Toni Servillo e Lina Camélia Lumbroso. “Rea si muove in una dimensione tellurica, di sentimenti ed emozioni. Intercetta un posto in cui gli esseri umani cercano di essere accolti”, spiega sempre D’Amore. “Napoli da molti è considerata un grande agglomerato urbano dove è costante la sperimentazione dei modi di vivere, tra il centro e la periferia. Nella sua inchiesta sulla città, Rea indaga una condizione dello stare al mondo che non è solo di Napoli”.

Caracas, prodotto da Picomedia, Mad Entertainment e Vision Distribution, esce nelle sale il 29 febbraio con Vision.

26 Febbraio 2024

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