Ca’ Foscari: la parola ai giurati

La terza giornata del Ca’ Foscari Short Film Festival ha dato l’opportunità di conoscere meglio i tre membri della giuria internazionale di quest’anno: Philippe Claudel, Tony Grillo e Laura Aimone


La terza giornata del Ca’ Foscari Short Film Festival ha dato l’opportunità di conoscere meglio i tre membri della giuria internazionale di quest’anno: Philippe Claudel, Tony Grillo e Laura Aimone. Nel pomeriggio si è infatti svolto il consueto programma speciale della Giuria, uno spazio dedicato in cui i tre giurati hanno presentato al pubblico alcuni cortometraggi o spezzoni di opere da loro dirette. Philippe Claudel, insegnante, scrittore, sceneggiatore e regista francese che ha all’attivo più di quaranta opere letterarie, due candidature ai Golden Globe, un premio BAFTA nel 2009 e un premio a Chicago con il suo ultimo film Une Enfance (2015), ha mostrato un montaggio dei suoi Ti amerò per sempre, film del 2008 che ha segnato il suo debutto nel mondo del cinema, Tous les soleils del 2011, commedia tratta dall’omonimo romanzo di Bertrand Visage dall’anima molto italiana (tra gli attori Stefano Accorsi e Neri Marcorè), Avant l’hiver, thriller del 2013 ispirato dal cinema di Hitchcock, e l’ultima produzione Une Enfance. Tony Grillo ha alle spalle una carriera di successo nel campo dell’animazione, in cui si è specializzato in ogni ambito collaborando anche con la 20th Century Fox e personalità come Tim Burton. È stato mostrato un episodio della serie animata Goodwin VS Badwin dal titolo The Golden Crosses del 2012, in cui i protagonisti si interrogano sul perché debbano andare in chiesa e successivamente un lavoro del 2016, It’s a shame, un collage astratto d’immagini, filmati, reportage storici e film in bianco e nero fusi insieme grazie alla musica che accompagna la proiezione. Infine Laura Aimone, specializzata da oltre 15 anni nella gestione di aspetti organizzativi in diversi festival cinematografici, tra cui la Mostra del Cinema di Venezia, ha mostrato il suo cortometraggio d’esordio prodotto nel 2019 dal titolo Il carnevale della vita, la storia di un trentacinquenne abitudinario che decide di intraprendere un viaggio in Oriente che gli aprirà gli occhi e lo renderà più libero.

Prosegue senza sosta anche il Concorso Internazionale, con la proiezione di altri 12 cortometraggi. Termites, del regista Jayabrata Das, è un corto indiano che tratta di un uomo senza nome che colleziona articoli di contrabbando in un paese distopico dove arte, letteratura e cinema sono vietati, poi Bungee to the beyond, film messicano diretto da El Huitzo in cui tre amici decidono di portare il cadavere di un quarto amico ad Acapulco per realizzare il suo ultimo desiderio, ovvero fare bungee jumping. Where the leaves fall, corto italiano realizzato da Xin Alessandro Zheng, un viaggio introspettivo sulla cultura d’origine di Giacomo, un ragazzo italo-cinese che torna alla città natale dei suoi genitori per riportare a casa le ceneri del defunto padre (foto) è il terzo corto della giornata, a cui sono seguiti The solace of ruins, opera brasiliana prodotta da Gabriela Lourenzato, ambientata in Brasile e in cui una bambina di nome Madu cerca una misteriosa donna scomparsa identificata con il nome di Lei, Narttu – The bitch, corto oscuro e tragicomico dell’estone Ville Niemi ambientato nella Finlandia rurale degli anni ’70 e infine Black holes, cortometraggio del regista francese Pierre Lazarus in cui si svolgono delle indagini riguardo al coma misterioso di un ragazzo di nome David.

A seguire: Migrants di Hugo Caby, Antoine Dupriez, Aubin Kubiak, Lucas Lermytte, Zoé Devise, un corto di animazione in cui la tematica dell’immigrazione viene affrontata attraverso la rappresentazione di due orsi polari, che, a causa del riscaldamento globale, sono costretti a spostarsi in una terra sconosciuta dove entreranno in contatto con altri orsi bruni; The last illusion, diretto dal russo Vladimir Feklenko, in cui un ex mago famoso ha perso la popolarità e deve affrontare la vita di un artista circense errante; Round 0, cortometraggio islandese prodotto dall’italiana Sonia Ladidà Schiavone che racconta la storia di alcuni giovani che si allenano per il Campionato Nordico di pugilato e la cui vita sarà compromessa a causa di un incidente e Gossipy, dello spagnolo Willy Suárez in cui una signora è presunta testimone di un sequestro di persona ma nessuno le crede a causa della sua nomea di contastorie. Infine il pubblico ha potuto vedere A toy in the river, opera filippina di Alphie Velasco, dove Santi, un bambino ribelle, ruba un dinosauro giocattolo e scappa verso il fiume, ma qualcosa andrà storto e Romantic Eggs, corto cinese di Sun Xiangping in cui una giovane ragazza scopre che il Pianeta Terra ha le ore contate e intraprende un viaggio con delle amiche per salvarlo.

La mattinata si era invece aperta con altri quattro programmi speciali, primo su tutti Atelier Video Essay, un evento proposto da Quarta Parete con la visione dei video essay preparati durante un workshop del collettivo stesso. La giornata è poi proseguita con la prima parte del programma speciale dedicato a Mujeres nel cinema, gruppo di donne italiane che lavorano a vario titolo nel cinema e che si battono, tra le altre cose, per il raggiungimento della parità di genere nell’industria cinematografica italiana e non solo.

In questa prima parte del programma sono state presentate opere appartenenti alle categorie del cinema sperimentale, documentario e web series. Queste particolari tipologie di strumenti audiovisivi sono stati utilizzati e sfruttati al massimo delle loro potenzialità per portare sullo schermo questioni urgenti, incoerenze e drammi del mondo contemporaneo. Opere che pongono al centro le donne, in tutte le loro sfaccettature e diversità, strappandole dalla “periferia” sociale cui spesso sono relegate, e raccontandole attraverso le difficoltà e gli ostacoli che la società patriarcale pone alla loro completa realizzazione. Poi ancora, la proiezione dei due corti Defiance di Shazia Iqbal, e Castles in Air di Tarun Dudeja sulla difficile vita delle donne in un’India patriarcale, e infine il programma speciale Sulla carta: il cinema. Durante quest’ultimo è stato analizzato il ruolo della carta alle origini del cinema, attraverso la visione di alcune opere d’animazione realizzate, appunto, su carta.

redazione
08 Ottobre 2021

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