Grandi fotografe sul grande schermo, i film da non perdere in occasione dell'uscita al cinema di 'Lee', storia vera della corrispondente di guerra Lee Miller
In sala da giovedì 13 marzo, Lee di Ellen Kuras è solo l’ultimo di numerosi biopic dedicati alle vite di grandi fotografe. Kate Winslet, qui anche produttrice, veste i panni di Lee Miller, modella divenuta fotoreporter e corrispondente di guerra per Vogue Magazine durante la seconda guerra mondiale. Dalla Finestra sul cortilea Blow-up, la fotografia ha sempre occupato un ruolo di rilievo nella storia del cinema, aiutando spettatori e artisti a riflettere sulla forza di un obiettivo posizionato di fronte al mondo. Grazie ai biopic, però, la macchina fotografica, sul grande schermo, ha raccontato molto altro; le vite di grandi donne e artiste che con un occhio sull’obiettivo hanno sfidato convenzioni sociali e artistiche, rivendicando la propria voce e lasciando un’impronta indelebile nella storia.
Fur – Un ritratto immaginario di Diane Arbus (2006, Steven Shainberg)
Fur – Un ritratto immaginario di Diane Arbus di Steven Shainberg è un intrigante viaggio onirico nella mente di una delle più enigmatiche e provocatorie fotografe del Novecento. Interpretata da Nicole Kidman, Diane Arbus emerge come una donna tormentata e allo stesso tempo affascinata dall’insolito e dal marginale, attratta dall’imperfezione e dalla diversità che diventeranno poi il marchio distintivo della sua arte. Shainberg non propone una classica biografia, ma sceglie una narrazione visionaria e simbolica, combinando elementi reali e immaginari che catturano poeticamente il conflitto interiore della protagonista. Un’esplorazione del risveglio creativo e personale di una donna che ritrova se stessa dietro la lente dell’obiettivo.
Everlasting Moments (2008, Jan Troell)
Everlasting Moments (2008) di Jan Troell racconta la storia vera di Maria Larsson, una donna svedese che, nella prima metà del Novecento, scopre la forza liberatrice della fotografia. Interpretata da Maria Heiskanen, la fotografa trova nell’obiettivo una via di fuga dalla fatica quotidiana, dal peso delle responsabilità familiari e dalle difficoltà di un matrimonio travagliato. Everlasting Moments celebra la passione creativa di una donna comune, ma anche la capacità universale dell’arte di offrire respiro, bellezza e speranza.
Camille Claudel (1988, Bruno Nuytten)
Camille Claudel (1988) di Bruno Nuytten racconta la tormentata vita dell’artista francese Camille Claudel, interpretata magistralmente da una vibrante e dolente Isabelle Adjani. Pur essendo principalmente scultrice, Camille emerge come una figura simbolica della donna artista di fine Ottocento, impegnata in una disperata lotta per affermare il proprio talento in un mondo dominato da uomini, su tutti Auguste Rodin (Gérard Depardieu), suo maestro e amante. Un potente affresco sulla solitudine della creazione artistica e sulla tragica bellezza di chi osa sfidare le convenzioni della propria epoca.
La mafia non è più quella di una volta (Franco Maresco, 2019)
La mafia non è più quella di una volta (2019) di Franco Maresco è un documentario provocatorio e spiazzante, che con il consueto sguardo grottesco e dissacrante del regista siciliano riflette sull’eredità della lotta antimafia e sulla memoria collettiva italiana. Per farlo, decide di seguire Letizia Battaglia, fotografa ottantenne che con i suoi scatti ha raccontato le guerre di mafia. Una figura combattiva e autentica, che Maresco mette a confronto l’impegno genuino della donna con l’apatico e spesso cinico panorama culturale e sociale contemporaneo, in particolare quello palermitano. Attraverso interviste surreali, momenti tragicomici e personaggi al limite dell’assurdo, il film esplora le contraddizioni di una società in cui la memoria si sbiadisce e i valori si svuotano, facendo emergere con ironia amara e sottile il confine sempre più labile tra celebrazione e spettacolo, tra resistenza civile e disillusione collettiva. A Letizia Battaglia, Maresco affianca Ciccio Mira, già protagonista del film Belluscone.
Margaret Bourke-White (1989)
Nata nel 1904, Margaret Bourke-White è stata la prima fotografa straniera a documentare con i suoi scatti il piano quinquennale sovietico, nonché la prima fotoreporter di guerra donna negli Stati Uniti. Sua l’immagine di copertina del primissimo numero della rivista Life. Farrah Fawcett offre un’ottima interpretazione (premiata dalla critica) di Bourke-White in questo biopic dal ritmo efficace, che intreccia la storia della carriera della fotografa con quella del tormentato rapporto con il suo secondo marito.
Finding Vivian Maier (2013, John Maloof, Charlie Siskel)
Finding Vivian Maier (2013), diretto da John Maloof e Charlie Siskel è un documentario che indaga la figura di Vivian Maier, fotografa di strada la cui opera straordinaria è stata scoperta casualmente dopo la sua morte. Partendo da una scatola di negativi ritrovati ad un’asta, prende il via una vera e propria investigazione nella vita di questa enigmatica tata-fotografa, le cui immagini colgono con sensibilità rara e precisione sorprendente la poesia nascosta nel quotidiano. Più il documentario svela dettagli sul carattere complesso e solitario della Maier, più si approfondisce il paradosso di una donna che ha immortalato la vita degli altri con intensità emotiva e umana, restando però lei stessa invisibile.
In occasione dell'uscita di The Monkey ripercorriamo senza pretesa di completezza la storia delle trasposizioni cinematografiche e televisive degli scritti del re del brivido
In occasione dell'uscita della serie Il Gattopardo, andiamo alla scoperta del period drama, non solo un genere cinematografico, ma una finestra su mondi scomparsi
I primi due episodi di Daredevil: Rinascitahanno debuttato su Disney+ con grande successo, ma l'attore non è il primo a vestire i panni del giustiziere cieco. Dalla versione abortita della moglie di David Bowie alle comparsate nel telefilm di Hulk, fino al criticato Ben Affleck, ecco tutte le volte che è apparso in tv o sul grande schermo