‘Lee’, il coraggio dietro l’obiettivo

Kate Winslet torna sul grande schermo con Lee, il biopic diretto da Ellen Kuras che porta alla luce la straordinaria vita della fotografa di guerra Elizabeth “Lee” Miller. Il film, in uscita nelle sale italiane il 13 marzo 2025 grazie a Vertice 360, si concentra su uno dei periodi più cruciali della vita di Miller: il suo lavoro come corrispondente di guerra durante la Seconda Guerra Mondiale.

Basato sulla biografia Le molte vite di Lee Miller di Antony Penrose, figlio della fotografa, il film esplora la trasformazione di una donna che, dopo aver calcato le passerelle come modella e aver vissuto come musa dei surrealisti a Parigi, scelse di abbandonare il glamour per documentare gli orrori del conflitto. Lee è un ritratto parziale e sobrio, che restituisce il peso della memoria storica attraverso lo sguardo di una pioniera del fotogiornalismo. Il film beneficia dell’accesso agli archivi privati ​​di Miller ,che consente a Kuras di vedere il mondo letteralmente attraverso gli occhi del suo soggetto. Molte fotografie di Miller, più o meno famose, sono infilate organicamente nel racconto.

Accanto a Kate Winslet, che veste anche i panni di produttrice, il cast vanta nomi di primo piano come Alexander Skarsgård, Marion Cotillard, Andrea Riseborough, Josh O’Connor, Noémie Merlant e Andy Samberg. La regista Ellen Kuras, che ha già lavorato con Winslet nel 2004 come Dop di Eternal sunshine of the spotless mind, esalta lo sguardo e la prospettiva unica di Miller. Attraverso un contrasto cromatico netto tra i colori accesi della vita prebellica e le tonalità cupe della Germania del dopoguerra, Kuras riflette l’evoluzione interiore della protagonista, segnata dalle atrocità che documentò nei campi di concentramento di Dachau e Buchenwald.

Winslet offre una performance solida, incarnando la complessità di una donna che fu testimone e narratrice della storia. La sua Lee è feroce e determinata, una figura che usa le parole come armi e la fotografia come strumento di denuncia. Sebbene l’attrice abbia un’età superiore rispetto alla Miller del periodo raccontato, riesce a catturarne lo spirito indomito e il carisma magnetico. L’espediente narrativo dell’intervista, con un’anziana Lee, sempre interpretata da Winslet, che ripercorre i propri ricordi dialogando con un giovane giornalista (Josh O’Connor), funge da filo conduttore per le vicende belliche e personali della fotografa. Attraverso un attento equilibrio tra forza e fragilità, Lee restituisce il ritratto di una donna che immortalò la storia, divenendone testimone e vittima.