Ben Stiller: io in un ruolo di cattivissimo? Perché no

"Mi divertirei tanto a interpretare un vero cattivo, anche perché ciascuno di noi ha un lato oscuro". La Tao Class più affollata del TaorminaFilmFest è per ora quella con il famoso comico americano


Taormina. La Tao Class più affollata del Festival di Taormina è per ora quella con Ben Stiller, e anche la più movimentata. Si inizia con una lunga trattativa con gli spettatori, soprattutto ragazzi e giovani, che alla fine lasciano quella prima fila allo staff dell’attore americano. Poi il fan che gli regala, durante l’incontro, una simpatica caricatura e infine un bambino che di peso viene sollevato dagli addetti alla sicurezza e posato a fianco dell’artista per la foto e l’autografo di rito.
Stiller si sottopone al fuoco di domande sorridente e mai evasivo. Solo a proposito del sequel annunciato di Zoolander, parodia e satira del mondo della moda da lui diretta e interpretata nel 2001, si limita a dire che ci sta lavorando da dieci anni, “ma non posso dire che sia diventato realtà, forse Zoolander sarà invecchiato quando finalmente uscirà”.

Quand’è stata la prima volta che ha fatto ridere il pubblico?
A vent’anni con un monologo teatrale comico in cui ero un ragazzino un po’ pazzo dell’esercito americano che voleva far saltare il Papa per attirare l’attenzione del padre.

Lei fin da bambino ha frequentato il mondo dello spettacolo, avendo genitori attori. Da subito ha pensato che avrebbe fatto il comico?
In verità volevo fare il regista di film non comici, idolatravo gli autori degli anni ’70 come Coppola e Scorsese. O il talento straordinario di Clint Eastwood perché capace di generi diversi. Così come ammiro tra i comici Steve Martin.

Come affronta un film comico?
Come se si trattasse di una storia vera, sapendo che il pubblico entra in empatia con il personaggio divertente. Così lo interpreto come fosse reale, cercando di non essere troppo comico.

Preferisce il mestiere di regista o quello di attore?
Come attore hai meno responsabilità, ti puoi abbandonare totalmente. Invece come regista devi occuparti di tutti i problemi di realizzazione, a cominciare dai tempi di produzione da rispettare. C’è un lato bello però del regista: in  fondo è un sognatore ad occhi aperti perché deve immaginarsi il film prima di girarlo.

Che ne pensa delle web series o dei film che vengono distribuiti on line?
E’ un’opportunità incredibile per realizzare prodotti creativi con budget ridotto e per offrirli direttamente al pubblico senza dover pensare al box office. Con pochi soldi puoi esprimerti liberamente, e questa è una grande occasione per le persone di talento. Oggi prevalgono una programmazione di nicchia e un pubblico più individuale nei gusti e tutto grazie a internet, un luogo incredibile per la creatività.

Non crede che gli Oscar privilegino i film drammatici e penalizzino quelli comici?
Forse è accaduto in passato, anche se è stato premiato Io&Annie. Non so spiegare perché questo avvenga. Ma l’Academy si renderà conto prima o poi che la commedia ha molto successo di pubblico. Comunque per chi fa la commedia non è questa la priorità, ecco perché si fanno delle proiezioni riservate prima che il film arrivi in sala.

Lei ha un volto non solo comico ma potrebbe andare bene anche per un vero cattivo.
Mi piacerebbe il ruolo di un cattivissimo, mi divertirei tanto, anche perché ciascuno di noi ha un lato oscuro.

Taormina 2014

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Il docufilm di Ferrente&Piperno ottiene il Cariddino d’Oro Agiscuola-Anec Sicilia. Presto in sala il 26 giugno con Luce Cinecittà

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