Beatrice Modica: “Recitare è come fare motocross, adrenalina pura”

L'attrice interpreta Giorgia, la figlia di Lillo, nella commedia natalizia 'Cortina Express', dal 23 dicembre nelle sale. Ha da poco scoperto anche la passione per la velocità sulle due ruote


Beatrice Modica si è avvicinata alla recitazione da bambina, guardando suo fratello più grande su un palcoscenico. Lei ne ha fatto un mestiere di vita, e oggi, a 26 anni, sa di voler proseguire il suo cammino, sognando un giorno di lavorare con Luca Marinelli o Paola Cortellesi. L’attrice romana recentemente ha anche scoperto una nuova passione, quella per il motocross, sport che per lei si avvicina alla recitazione: “Entrambi mi danno grande adrenalina. Ma sia sul set che in pista devi anche stare attento a cosa c’è intorno a te. Non puoi pensare di essere da solo”.

Dal 23 dicembre vedremo l’attrice nei panni di Giorgia, la figlia del cantante dimenticato Dino Doni, ossia Lillo, nella commedia natalizia Cortina Express diretta da Eros Puglielli, che vede protagonista anche Christian De Sica. Un ruolo per lei importante, sul rapporto padre-figlia, che “potrebbe aiutare i giovani a recuperare legami familiari persi”, ci dice.

Beatrice, che ragazza è Giorgia?

Intraprendente, determinata, piena di sprint, una giovane con dei sogni che si butta nelle cose, non ha paura di nulla. È testarda e ha un carattere forte. La vediamo crescere all’interno del film, anche attraverso le delusioni. In alcune cose mi rispecchio in lei, soprattutto nel fatto di essere entrambe un po’ buffe.

Com’è andata con Lillo?

Sono stata fortunata perché ho trovato una sintonia con lui sin da subito. È veramente una persona squisita, umile, un giocherellone. Il lavoro è stato molto più semplice del previsto.

Insieme raccontate un legame tra un padre e una figlia.

Quello che spero è che tutti i ragazzi che vedranno questo film, troveranno il coraggio di recuperare quei rapporti un po’ persi o anche di capire quanto effettivamente valgono i valori della famiglia. Spesso bisogna perdonare quei genitori che sono più figli di noi. Non è semplice essere genitori, come non è semplice essere figli.

Ne parli anche dal punto di vista personale?

I miei genitori sono separati e mio padre vive in Sicilia. È venuto a Roma all’anteprima del film ed è stato bello vederlo più emozionato di me. È stato bello anche ritrovare i miei insieme, dopo diverso tempo che non si vedevano.

Cosa ti ha detto tuo papà, guardandoti recitare?

Semplicemente, brava. Lui è un uomo di poche parole. Solitamente è molto tranquillo, ha anche una mentalità un po’ quadrata, da classico uomo del sud, invece l’altro giorno mi chiedeva come doveva vestirsi per l’occasione. È stata una serata importante anche per lui.

Questo è stato il tuo primo ruolo da co-protagonista?

Quando avevo 14 anni sono stata protagonista di Banana di Andrea Jublin. È stato un grande personaggio per me, anche se ero piccola. Ricordo che siamo andati in giro per i festival, anche in Europa. per presentare il film e ci diedero dei premi. È stato come vivere un sogno e l’altro giorno all’anteprima di Cortina Express mi è sembrato un po’ di essere tornata a quel periodo, solo con un film di Natale.

Fare commedia ti piace?

È un genere attraverso il quale si possono dire e raccontare tante tematiche con il sorriso. Ho visto tante commedie da bambina, ma anche studiando al Centro sperimentale di Cinematografia di Roma, dove mi sono diplomata due anni fa. Lo trovo un genere nelle mie corde, che spero di continuare a fare.

Quando ti sei avvicinata alla recitazione?

È nato tutto per gioco. Ho iniziato a fare musical all’età di dieci anni, dopo aver visto mio fratello recitare sul palcoscenico, che lo ha fatto a livello amatoriale fino ai 16 anni. Io ho continuato anche al liceo, facendo teatro in lingua francese. Non ho mai scelto di fare l’attrice, ho semplicemente continuato a recitare.

E quanto è difficile oggi farlo, visto che ci sono molti attori della tua generazione?

Sicuramente siamo tanti, però io non penso alla competizione, è una parola che non mi piace anche se esiste. Siamo tutti molto diversi e spesso quando si prende un ruolo, a volte non dipende solo dalla bravura, ma anche da quanto quel personaggio sia adatto oppure no. Io penso sempre che ognuno possa fare del proprio meglio senza guardare gli altri.

La tua famiglia ti sostiene in questo tuo percorso?

Molto. Sono davvero fortunata perché mi hanno sempre lasciata libera e detto di fare quello che mi faceva stare bene e che mi piaceva. Devo ringraziare i miei genitori per questo.

Oltre alla recitazione, hai anche un’altra passione, il motocross.

Sì, mi piace tantissimo. L’ho scoperto da poco perché mio papà lo faceva quando era giovane. Avrei voluto provarci già prima, ma ho preso coraggio solo nell’ultimo periodo. Mi sono detta: se non lo faccio ora, non lo farò mai più. Mi sono buttata come avrebbe fatto Giorgia nel film.

Certo è uno sport impegnativo fisicamente, che può essere anche pericoloso.

È importante studiare la teoria e una volta che si sa quella si passa alla pratica. Prendere velocità è qualcosa che ti dà una grande scarica di adrenalina, che è un po’ quello che provo recitando. Un elemento che unisce motocross e recitazione è che, sia in pista che sul set, devi avere una visione del campo a tuttotondo. Non sei solo, ci sono altri insieme a te e tu devi essere bravo a non stargli addosso. Insomma, non devi essere concentrato troppo su te stesso, ma dare importanza a quel che c’è intorno.

Come lo vedi il tuo futuro?

Spero di continuare a fare delle belle esperienze. Anche di poter scegliere i progetti. Mi piacerebbe lavorare con Luca Marinelli, un attore davvero molto bravo, e essere diretta da Paola Cortellesi. Frequentando il Csc ho scoperto anche la passione per la scrittura, e mi auguro di poter vedere realizzati dei miei progetti. Ho scritto uno spettacolo teatrale brillante, che spero di portare in scena a breve, ma sto lavorando anche a una sceneggiatura per un film o una serie, vedremo. Ci vuole del tempo.

La serialità anche da attrice ti interessa?

Lo trovo un lavoro stimolante perché hai modo di approfondire un ruolo più a lungo. Vivi la crescita di un personaggio, i cambiamenti in maniera più lenta e profonda. Puoi coccolartelo e mi auguro che il 2025 mi regali anche questa esperienza.

autore
22 Dicembre 2024

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