Amodio: la Cavani amava la mia fisicità

''Fui scelto perché secondo Liliana Cavani avevo un viso che colpiva, che poteva bucare lo schermo", ricorda il danzatore e coreografo Amedeo Amodio, tra gli interpreti de Il portiere di notte


”Fui scelto perché secondo Liliana Cavani avevo un viso che colpiva, che poteva bucare lo schermo. Ricordo il set, il mio assolo vestito da gerarca fascista. Dopo le riprese ero stravolto dalla stanchezza. In camerino cominciai a svestirmi. ‘E’ così che ti voglio’, mi disse la Cavani. Rifacciamo la scena”’. Con queste parole, all’Adnkronos il danzatore, regista e coreografo Amedeo Amodio ricorda Il portiere di notte di Liliana Cavani che verrà presentato alla Mostra nella versione restaurata realizzata da Istituto Luce Cinecittà con CSC-Cineteca Nazionale. “Durante la lavorazione della pellicola, ricorda Amodio, ‘c’è stata subito una grande intesa con la Cavani, un’amica eccezionale, con la quale siamo rimasti in ottimi rapporti. Ma forse era un’altra epoca: Frequentavo Moravia, Manzù, Pasolini. Oggi è tutto molto diverso”.

All’inizio doveva essere solo un cameo, quello di Amodio, ma il suo ruolo e la sua presenza sono cresciute durante le riprese del film: ”Dovevo recitare in inglese, un incubo perché non è la mia lingua. Mi hanno salvato dei piccoli foglietti di carta in cui avevo scritto le battute. E ripetevo e copiavo. Un po’ come fanno gli studenti a scuola. Liliana amava la mia fisicità quel mio corpo atletico e scolpito che ben rappresentava il ‘credo’ del regime. E la mia danza era folle, esplosiva, distruttiva come la storia narrata nel Portiere. Tra di noi, poi, c’è stata grande collaborazione – ha continuato Amedeo Amodio- Con Liliana parlavamo spesso durante la lavorazione e lei ascoltava il miei suggerimenti. Fui io a proporle, per il mio assolo, l’Infernale di Gluck e lei accettò”.

 

30 Agosto 2018

Venezia 75

Venezia 75

L’esercizio spiega il suo no alle uscite simultanee

Anec, Anem, Fice e Acec ribadiscono l’urgenza di stabilire, senza preclusioni, procedure di consultazione all’interno di tutta la filiera industriale e con Anica, APT, MiBAC e Regioni

Venezia 75

Genovese: ‘A un film serve la sala, ma ringrazio Netflix’

Il regista di Perfetti Sconosciuti, giurato a Venezia 75, rilascia un'intervista a 'La Repubblica', specificando che "il film vincitore passerà anche al cinema", in merito alla protesta delle associazioni di categoria circa l'assegnazione del Leone d'oro a Roma di Cuaron, prodotto da Netflix

Venezia 75

Nazzaro: “L’assenza delle donne è un problema del cinema americano”

Terzo anno per il delegato generale della Settimana Internazionale della Critica, Giona A. Nazzaro, a cui abbiamo chiesto un bilancio di questa edizione. Tra protagonismo femminile sommerso e media poco attenti al cinema non mainstream. "Sic@Sic dà delle possibilità a giovani autori in tempo reale e spesso sono donne"

Venezia 75

Le Monde: “La rivincita di Netflix”

Definendo il film del messicano Alfonso Cuaron, vincitore del Leone d'oro, "molto bello", il quotidiano francese ricorda che un tale riconoscimento "farà storia"


Ultimi aggiornamenti