Ha solo 26 anni, ma già ottenuto dei ruoli in serie internazionali come Those About To Die e The Decameron, entrambe girate anche negli Studi di Cinecittà. Alioune Badiane, italo-senegalese, nato e cresciuto in una cittadina in provincia di Lecco, ha scoperto la recitazione a 17 anni. Dopo aver partecipato a diversi spot, videoclip e cortometraggi, e frequentato l’accademia Actorzone Studio of Acting, nel 2020 debutta nel film Tracce di follia di Michele Di Rienzo, nel 2023 recita nella fiction Rai 6 Donne di Vincenzo Marra e nello stesso anno come coprotagonista del film Fiori di Baggio.
Nell’ultimo anno e mezzo si è messo alla prova, recitando in inglese, nelle due importanti co-produzioni internazionali. In Those About To Die, già disponibile su Prime Video, diretto da Roland Emmerich e con protagonista Anthony Hopkins, Badiane interpreta lo scagnozzo di Lucius, un personaggio dell’antica Roma popolare. Mentre in The Decameron, diretta da Michael Uppendhal, e basata sull’omonima opera di Giovanni Boccaccio, dal 25 luglio su Netflix, è Shy Peasant.
Alioune, chi è questo personaggio?
Un paesano che si è ritrovato in mezzo a una famiglia di superstiti della peste nera nel 1300, come racconta Boccaccio nella sua opera. La serie è un noir comedy, con molto humour nero, ambientata principalmente in una villa dove succederanno diverse cose. Il mio ruolo doveva essere molto più piccolo, poi mentre giravamo è stato ampliato.
In Those About To Die fai parte della Roma popolare.
Sono Lucius’ Thug, scagnozzo di Lucius, un personaggio che arriva dalla zona d’ombra della Roma popolare. Vivo di ruberie, il mio compito è essere a servizio dell’imperatore domiziano, ma cerco di lucrare anche in questo mondo complesso e corrotto di gare di bighe e combattimenti dei gladiatori.
Entrambe le serie sono girate a Cinecittà.
È un luogo dove si respira davvero la magia del cinema. Ho girato nel Teatro 5 di Federico Fellini, è stata un’emozione pazzesca Ho visto quando hanno costruito i set, qualcosa di davvero incredibile. Fare dei progetti internazionali a Cinecittà è stata davvero un’occasione unica.
Quando hai scoperto l’amore per la recitazione?
Io sono nato a Airuno, in provincia di Lecco. Mia madre era una teatrante sin da giovane, e mi ha spinto a fare un corso di recitazione, anche per superare la mia timidezza. Da ragazzino giocavo a calcio, ma ho capito che quella non sarebbe stata la mia strada. La recitazione mi ha aperto un mondo e piano piano ho iniziato a fare provini. Il primo ruolo è stato nel 2020 nel film Tracce di follia, un film indipendente che raccontava il dramma di un imprenditore svizzero dove io ero un collega stagista del protagonista. Sono arrivati poi i grandi progetti internazionali. A soli 26 anni è stata una bella sfida.
Quanto è complicato fare l’attore oggi in un momento come questo, in cui c’è un’imponente nuova generazione?
È molto difficile per la costanza. Mi ritengo fortunato perché ho lavorato tanto in quest’ultimo anno e mezzo. Ma ci sono tanti talenti. Bisogna studiare e allenarsi costantemente, capire quali sono i punti di forza e di debolezza. Io parlo bene inglese e francese, e ora sto studiando anche l’arabo. Questo può darmi una possibilità di fare più provini. Nel frattempo sto completando gli studi all’università. Mi manca la tesi e mi laureo in Scienze politiche.
Ti vedremo in autunno anche in Milarepa, diretto da Louis Nero, con Harvey Keitel e Isabel Allen.
È stata una bella esperienza partecipare a questo film post-apocalittico e mistico, basato sulla vera storia di queso personaggio buddhista realmente esistito. Io interpreto Zeno, amico della protagonista che fa un viaggio di scoperta, Questo mestiere ti porta a incontrare personaggi diversi, e conoscere mondi altri che nella vita reale non conosceresti altrimenti.
Oggi qual è il tuo sogno più grande?
Vorrei continuare a lavorare in produzioni internazionali. Ora sono sul set di Sandokan, serie Rai che uscirà prossimamente. Sogno di lavorare a Hollywood, Mi piacciono molto i film della Marvel e Dc Comics con i supereroi. Il mio regista preferito è Christopher Nolan e sono un appassionato della sua trilogia del Cavaliere oscuro. Ma amo molto anche il cinema italiano e i grandi autori come Paolo Sorrentino, Marco Bellocchio e Gianni Amelio.
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