A Venezia il corto ‘ I miei supereroi’

Il corto veicola una nuova visione dell’emofilia, dove una vita normale è possibile per le persone che sin dalla nascita devono convivere con questa malattia e per i loro famigliari


Presentato oggi nell’ambito della 77a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia presso il Venice Production Bridge all’Hotel Excelsior del Lido di Venezia il cortometraggio I miei supereroi, diretto da Alessandro Guida. Prodotto da MP Film, coprodotto da Mediaset Group, interpretato da Guglielmo Poggi e Neva Leoni insieme a Christian Monaldi, Niccolò Calvagna, Francesco Brunelli, Alessio Di Domenicantonio e Valerio Desirò, il corto è ispirato a una storia vera, la sfida quotidiana di un minore con emofilia e delle persone che vivono attorno a lui all’interno di un campo estivo. L’opera vuole sensibilizzare l’opinione pubblica accendendo i riflettori sulla patologia dell’emofilia che colpisce i bambini. Il corto è stato ispirato al racconto “Guardami! Sto volando”, di Alessandro Marchello, vincitore della terza edizione del premio letterario #afiancodelcoraggio, ideato e promosso da Roche con l’intento di dare sostegno e valore ai cosiddetti caregiver, ovvero tutti coloro che accompagnano i propri cari nel percorso della malattia.

La presentazione, moderata dalla giornalista e scrittrice Laura Delli Colli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, del SNGCI – Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani e dei Nastri d’Argento, vedrà la presenza del regista e dei produttori Nicola Liguori e Tommaso Ranchino, degli attori Guglielmo Poggi e Neva Leoni, di Sara Vinciguerra (Roche Italia)e di Alessandro Marchello (autore del racconto “Guardami! Sto volando”).

Sono partner dell’iniziativa ANP, Ciaopeople, C+C, DottNet, Edra, Federazione delle Associazioni Emofilici, Massimo Ferrero Cinemas, Lotus Production, Mediaset, Medusa, Radio Mediaset, The Space Cinema e Vidiemme Consulting con il patrocinio di CSCCentro Sperimentale di Cinematografia, RAI e CONI.Il cortometraggio narra in maniera realistica e incisiva le avventure, i timori, i sentimenti e i desideri di un gruppetto di ragazzini emofilici che per la prima volta si allontanano dal “porto sicuro” della famiglia per trascorrere le vacanze in un campo estivo sulle colline romagnole. Ne emerge uno spaccato suggestivo di enorme empatia dove protagonista è il coraggio di questi ragazzi che devono affrontare la vita pur se costretti a convivere con l’emofilia.

“Il campo estivo per questi ragazzi, tutti tra i 9 e 13 anni, rappresenta l’opportunità di sperimentare per la prima volta la libertà di vivere in sicurezza, di imparare cose sulla loro malattia, di giocare, di scegliere cosa fare – dichiara Alessandro Marchello, educatore, scrittore e autore di teatro, lui stesso paziente emofilico – Raccontare questa esperienza per me è troppo importante, soprattutto perché quando si torna a casa ci portiamo tutti dentro un’onda emotiva di enorme ricchezza e di forza che ci aiuta ad andare avanti e arrivare all’esperienza successiva”.“I miei supereroi”veicola una nuova visione dell’emofilia, dove una vita normale è possibile per le persone che sin dalla nascita devono convivere con questa malattia e per i loro famigliari.

“Siamo molto orgogliosi –  conclude Gianni Letta, Presidente della Giuria di #afiancodelcoraggio – di vedere la storia di Alessandro Marchello, che tanto ci aveva emozionato e colpito, tradotta in immagini che raccontano con ancor più forza espressiva i sentimenti di questi ragazzi e presentata in un contesto prestigioso come la Mostra del Cinema di Venezia, capace di accendere fari preziosi sull’importanza al valore del prendersi cura durante il periodo più fragile della vita, come la malattia”.

In Italia sono oltre 5mila le persone affette da emofilia, una malattia che richiede il coraggio di tutta la famiglia per essere affrontata. Oggi per i pazienti con emofilia A si prospetta una vita sempre più normale grazie a soluzioni terapeutiche innovative come emicizumab. L’emofilia è una malattia genetica ereditaria che colpisce i figli maschi, che sono quindi affetti da emofilia, mentre le figlie femmine sono portatrici sane nella quasi totalità.

08 Settembre 2020

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