I produttori francesi firmano accordo #MeToo

Le associazioni e i sindacati d’Oltralpe hanno approvato misure volte a prevenire la violenza e le molestie sessuali e di genere. Judith Godrèche, autrice di 'Moi Aussi' in Un certain regard, è stata una chiave fondamentale. Quest’estate il CNC lancerà programmi di formazione in materia di molestie


CANNES – Un altro segnale a testimoniare che il movimento #MeToo stia trasformando il Paese di nascita del cinema, la Francia: infatti, i sindacati francesi dei produttori cinematografici e degli attori hanno approvato all’unanimità misure volte a prevenire la violenza e le molestie sessuali e di genere all’interno del settore. È quanto si legge sulla testata statunitense “The Hollywood Reporter”.

Diverse associazioni francesi hanno approvato una modifica al loro contratto collettivo che richiederà una formazione obbligatoria in materia di molestie e farà rispettare la tutela dei minori sui set cinematografici, tra le altre misure.

Le nuove misure fanno seguito all’annuncio da parte dell’ente cinematografico francese, il CNC, affinché requisiti simili siano una condizione per ricevere sussidi statali. Data l’importanza dei finanziamenti CNC per la maggior parte dei film francesi, ciò garantisce che queste misure #MeToo diventeranno una pratica standard in tutta l’industria francese. Quest’estate il CNC lancerà programmi di formazione in materia di molestie.

Ma anche il CNC è sotto accusa sulla questione. Il suo presidente, Dominique Boutonnat, sarà processato a giugno per accuse di violenza sessuale, questione che lui nega. Una petizione che chiede il suo licenziamento immediato è stata firmata da più di 500 membri dell’industria francese e i manifestanti hanno protestato davanti alla sede del CNC a Parigi il 13 maggio scorso, chiedendo la sua sospensione fino alla conclusione del suo processo penale.

Il CNC ha difeso la propria decisione di schierarsi al fianco di Boutonnat, ma il suo vicedirettore generale, Olivier Henrard, ha riconosciuto che il processo aggiunga “un elemento di complessità” per il comitato cinematografico, proprio mentre vara le misure anti-abuso.

Inizialmente, in Francia c’era una diffusa resistenza al #MeToo, ma negli ultimi mesi il movimento s’è infiammato per via delle significative accuse contro importanti star francesi, tra cui Gérard Depardieu, che sarà processato a ottobre con l’accusa di violenza sessuale intentata da due persone, donne che affermano di essere state aggredite sul set del film The Green Shutters nel 2021. L’attore nega tutte le accuse.

La regista francese, diventata attivista, Judith Godrèche è stata una figura chiave. Ha parlato pubblicamente della sua esperienza di vittima di registi molto più anziani, quando era una star adolescente negli Anni ’80, e i suoi discorsi sulla questione al parlamento francese hanno portato direttamente ai cambiamenti attuali. Il cortometraggio di Godrèche, Moi Aussi (Me Too), ispirato alle storie di abusi subiti da più di 6.000 vittime, ha aperto mercoledì 15 maggio la sezione Un certain Regard di Cannes. Intervenendo al Festival in un dibattito di “Women In Motion”, Godrèche ha affermato di sostenere le nuove iniziative, ma ha suggerito che l’industria cinematografica francese avrebbe potuto arrivare a questo punto molto prima. “Non è che le leggi contro le molestie sul lavoro non esistano, semplicemente non sono mai state applicate nell’industria cinematografica”, ha dichiarato, aggiungendo che produttori e registi abbiano utilizzato l’argomentazione di essere motivati dalla “passione” per la propria arte “per trarne vantaggio”.

 

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