È sorprendente cosa succede quando Zendaya compare davanti a un obiettivo e poi appare sullo schermo. Lei non lo “buca” semplicemente, fa molto di più. Lo illumina, lo smalta di una forza espressiva che va oltre la semplice diffusione della sua innegabile bellezza. È questo che ha reso la ragazzina che lavora a Hollywood da quando ha aveva 13 anni, una delle star più acclamate e amate del mondo. A soli 27 anni.
Già ambasciatrice per Louis Vuitton, Valentino, Tommy Hilfiger, Bulgari e Lancôme; vincitrice di due Emmy come migliore attrice protagonista in un film drammatico, e una carriera in iperbolica crescita.
Ha molti film in uscita, ma i ruoli nelle opere in cui ha già recitato fino ad ora già dimostrano il successo e, paradossale dirlo, la longevità della sua carriera.
Esplosa per il suo lavoro intenso e potente nella serie originale Euphoria, nel ruolo di Rue, si è fatta rapidamente strada nel mondo del cinema, attraversando in vari generi tenendo sempre bene la rotta della sua personalità. Senza strafare, senza eccessi, senza soffrire delle vertigini che le altezze esagerate della sua popolarità avrebbero potuto manifestarsi (ha già 185 milioni di follower su instagram e anche qui in costante aumento).
Ha preso parte a due dei franchise più importanti del cinema contemporaneo conquistando entrambi gli Universi con carisma naturale: quello super-eroistico della Marvel (il cosiddetto MCU) e quello fanta-epico di una società feudale interstellare in Dune. Tuttavia, non ne è rimasta prigioniera.
Come attrice bambina, Zendaya ha iniziato a lavorare su Disney Channel con programmi come Shake It Up e altri film originali di Disney Channel. In seguito, senza perdere la bussola come è successo ad altre sue colleghe, è passata con successo a ruoli più adulti e ha trovato la considerazione internazionale con scelte che le hanno permesso di affrontare personaggi complessi e difficili.
Grazie al lavoro con registi forti e in progetti anche rischiosi, o comunque impregnati di autorialità, ha dischiuso la sua fama a strade non semplicemente battute dai venti (spesso mutevoli) della pop culture.
Ancora pochi giorni e la vedremo al cinema in Italia in uno dei film più attesi di questa prima del 2024: The Challengers di Luca Guadagnino, in uscita il 24 aprile, in cui lei sarà al centro di un triangolo amoroso ambientato nel mondo del tennis.
Se qualcuno non ha ancora avuto modo di conoscere il suo talento versatile, la sua capacità di mutare pelle per assumere l’esatta fisionomia del suo personaggio e l’innato carisma che accalappia lo sguardo, allora bisogna correre ai ripari e qui proponiamo una bella cinquina che rappresenta il meglio del suo lavoro. Finora.
Allontanandosi dal genere dei supereroi, la flessibilità di Zendaya ha raggiunto nuove vette in The Greatest Showman, letteralmente. Hugh Jackman è il protagonista di questo musical coraggioso e originale – ispirato dall’immaginazione e dall’ambizione di P.T. Barnum – che celebra la nascita dello show business e la realizzazione dei propri sogni.
Zendaya interpreta Anne Wheeler nel dramma musicale, una trapezista di talento che si trova anche in un’avvincente storia d’amore. Il film l’ha consacrata definitivamente e ha offerto la migliore dimostrazione dei suoi molteplici talenti. Le ha anche permesso di dimostrare le sue capacità drammatiche come non aveva fatto prima, dato che la storia d’amore del suo personaggio con Phillip Carlyle, interpretato da Zac Efron, è il fulcro emotivo del film.
Il secondo capitolo dello Spider-Man del Marvel Cinematic Universe vede MJ diventare molto più importante per la trama centrale, emergendo come la ragazza amata da Peter e come centro nevralgico del suo affiatato gruppo di amici. Quando partono per una gita in Europa, Zendaya e Tom Holland danno vita alla più esilarante e goffa rappresentazione dell’amore giovanile. Il momento in cui MJ affronta Peter sulla sua identità segreta è uno dei più divertenti del film, grazie ai tempi comici di Zendaya, e vederla entrare a far parte della squadra che combatte il crimine è una conclusione soddisfacente per il miglior film della nuova trilogia dell’Uomo Ragno.
Anche se ha avuto pochi minuti a disposizione, nel primo capitolo della saga diretta da Denis Villeneuve, Zendaya brilla ogni volta che è sullo schermo. Anche nella sua brevità, la sua interpretazione è incredibilmente potente. Chani (il nome del suo personaggio) racconta gli ultimi momenti del film, dicendo a Paul che questo è solo l’inizio del viaggio. La sua presenza incombe sulla storia come incombe su Paul, con la sua aura ammaliante e accattivante che magnetizza l’attenzione non solo del protagonista, ma di chiunque s’imbatta in lei. spettatore compreso.
Per Malcolm & Marie, Zendaya ha fatto nuovamente coppia con il regista e creatore di Euphoria, Sam Levinson. All’inizio della pandemia, quando il mondo era completamente chiuso, la notizia dell’uscita di questo film aveva scosso la rete perché era stato girato segretamente e in totale isolamento. La storia racconta una notte esplosiva tra un famoso regista e la sua fidanzata attrice dopo che lui non l’ha ringraziata nel discorso di accettazione a una premiazione. Zendaya offre una delle sue migliori interpretazioni in questo film, la cui storia, ricca di dialoghi, permette a lei e a Washington, uniche star del film, di mettere in mostra la loro gamma drammatica.
È il lavoro dei due attori a fare il film, e il modo in cui interpretano autenticamente la dinamica di potere tra i personaggi. Sebbene le premesse e i dialoghi del film siano stati criticati, si tratta comunque di un eccellente esempio di ciò che Zendaya è in grado di fare come interprete.
Quando Euphoria, il teen drama della HBO di Sam Levinson, ha debuttato nel 2019, è stato sorprendente vedere Zendaya legata a un progetto così oscuro e scandaloso. Ma pochi minuti dopo aver visto la sua interpretazione di Rue Bennett, un’adolescente affetta da malattie mentali e tossicodipendenza, ogni senso di perplessità è sbiadito, per poi dissolversi puntata dopo puntata. Zendaya ha il ruolo intenso e straziante della serie, con il compito di interpretare un personaggio che cammina pericolosamente sul filo emotivo tra empatia e antipatia. Lei riesce a infondere nella crudeltà di Rue un senso di dolore travolgente, rendendo accettabile ogni straziante decisione. Premiata con due Emmy per questo ruolo, l’acclamazione universale che ha ricevuto l’ha spinta verso nuove vette come attrice.
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