“Il tennis è una relazione”. Il nuovo film di Luca Guadagnino, Challengers, si sintetizza in queste parole, pronunciate da Tashi Duncan, personaggio femminile interpretato da Zendaya.
Il film non è una storia sul tennis, piuttosto sulla complessità della psiche umana e delle dinamiche tra persone, in cui la disciplina sportiva fa da scenografia sociale, creando il sentimento competitivo: lo sport è metafora delle relazioni.
Challengers non è un “ménage à trois”, è un romanzo di formazione di tre adolescenti talentuosi del tennis che s’incontrano per la prima volta sui campi di gara alla fine del liceo, e lì, tra l’ammirazione sportiva e la pulsione erotica, si stabilisce una storia che durerà almeno un decennio, tra amicizia, potere egocentrismo e crisi, ricerca e affermazione dell’identità, messi in scena con un continuo flashback, tra passato e presente: 4 agosto 2019, torneo Challenger di New Rochelle – New York.
Tashi determina la meccanica sentimentale e sportiva di Challengers: lei, enfant prodige del tennis, fermata da una caduta accidentale che ne interrompe la carriera, nonostante la cicatrice – fisica, evidente, ma soprattutto emotiva -, non si arrende e usa determinazione, delusione e voglia di vincere con Art Donaldson (Mike Faist), dapprima amico fraterno e compagno di vita tennistica di Patrick Zweig (Josh O’Connor), e poi – col tempo – marito di Zendaya, padre di sua figlia ma, soprattutto, il tennista professionista di cui lei è diventata mentore.
Tashi è delusa dalla crisi sportiva di Art, comprensiva nei modi e crudele nella sostanza; propone a Mike Faist di partecipare al torneo newyorkese, in cui si ritrovano come avversario O’Connor, che nel frattempo ha sprecato il suo talento tennistico, vivendo una certa precarietà quotidiana.
Luca Guadagnino per Challengers sceglie una personalità femminile forte, cercando di tenere viva la tensione tra determinazione cerebrale e istinto carnale, tra rispetto del ruolo di moglie e allenatrice di Art ma c’è un sentimento – tra attrazione e rimpianto – che la tenta a seguire un istinto erotico suscitato da Patrick, suo ex fidanzato.
Qual è per Tashi il prezzo per la vittoria?
Luca Guadagnino si riconosce soprattutto nei dettagli: è ammaliante la sequenza finale che mostra la partita del torneo dal punto di vista della pallina che rimbalza in gara; come ricercata è la cura suono, una musica epica e adrenalinica, che tenta di far crescere la tensione tra i protagonisti, rischiando di risultare quasi estenuante, perché il termometro della storia s’intuisce e si stabilizza abbastanza subito, senza giustificare un prolungato rinvio della conclusione.
La musica, techno ed elettronica, è composta dai vincitori di due premi Oscar: Trent Reznor e Atticus Ross; e il regista ha co-scritto la canzone che conclude, Compress/Repress.
Guadagnino omaggia le sue origini italiane inserendo, in una sequenza di tempesta atmosferica abbattuta su un campo da tennis – altra metafora – un estratto musicale di Pensiero Stupendo: “E tu – E noi – E lei – Fra noi – Vorrei – Non so …”.
Challengers esce al cinema in Italia il 24 aprile 2024, distribuito da Warner Bros.
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