Vita di Lillo, stanco di Posaman

Dopo Carlo Verdone anche Pasquale Petrolo percorre la strada del sit-com autobiografica. Sono Lillo, che ha debuttato alla Festa di Roma in Freestyle, è una nuova serie Original prodotta da Lucky Red


Dopo Carlo Verdone anche Pasquale Petrolo percorre la strada del sit-com autobiografica. Sono Lillo, la nuova serie Original prodotta da Lucky Red, dopo il debutto alla Festa di Roma, sarà su Prime dal 5 gennaio. Diretta da Eros Puglielli (regista de Gli idoli delle donne, dove Lillo è in coppia con Greg) e creata da Lillo con Matteo Menduni e Tommaso Renzoni, si compone (per ora) di otto episodi, ma già si pensa a una seconda stagione.

Nel cast Pietro Sermonti (l’agente), Cristiano Caccamo (il fratello furbo), Sara Lazzaro (la moglie in pausa di riflessione), Camilla Filippi (la cognata rigidina), Marco Marzocca (l’amico appassionato di fantasy), Paolo Calabresi (l’impresario di cabaret frustrato) e Anna Bonaiuto (la mamma scostante), oltre a guest star di come Valerio Lundini, Edoardo Ferrario, Emanuela Fanelli, Caterina Guzzanti, Corrado Guzzanti, Stefano Rapone, Michela Giraud, Maccio Capatonda, Serra Yilmaz. 

La vicenda ruota attorno al personaggio di Posaman, un supereroe che ha come superpotere l’abilità nel fare pose da copertina, facendo impazzire il pubblico. Lillo deve a lui il suo successo, ma è stufo di replicare sempre le stesse mosse, anche perché l’amata moglie Marzia non sopporta più il suo lato infantile e decide di lasciarlo. Lui vorrebbe dimostrarle di essere serio, passando al cinema drammatico e tenta un provino per un remake di Scene da un matrimonio che si rivela un porno, ma naturalmente le buffe vicende si moltiplicano, mentre l’agente si oppone alla decisione di abbandonare il personaggio di Posaman, fonte di introiti sicuri. 

“La metafora del supereroe è importante”, spiega Lillo. E racconta di essere sempre stato appassionato di fumetti. “Ho inventato Normalman, un uomo che diventa improvvisamente cento volte più intelligente, più agile, più forte ma che partiva dall’essere cento volte meno forte, agile e intelligente. Insomma, supereroi improbabili. Come Posaman, che si è rivelato interessante per me anche a livello psicologico. Nella serie sono me stesso con le mie insicurezze e le mie paure ma trasportato in un altro multiverso: come sarebbe stata la mia vita se non avessi avuto la carriera fortunata che ho avuto?”. Raccontarsi è anche un modo per raccontare il mondo degli attori. “Mi interessava la chiave autoironica, umoristica, volevo che fosse una cosa corale e non autoriferita”.

Sara Lazzaro spiega: “Marzia è motore iniziale della storia. Una donna forte, dolce e sensibile, devota al marito, ma che non si riconosce più nella sua vita e quindi decide di lasciarlo. Porta anche un colore drammatico al personaggio”. Paolo Calabresi parla di Agenore: “un uomo disperato, una persona che non ha futuro ma forse neanche un passato, sostiene infatti di essere stato un grande comico in Cina e invita nel suo cabaret comici bravissimi che gli fanno schifo e a cui dà consigli sbagliatissimi”. Marzocca racconta di essere amico di Lillo da sempre: “Abbiamo portato in scena momenti della nostra vita. Giochiamo e ci travestiamo, come facciamo davvero”.

Puglielli, anche autore di Copperman, racconta di un set con tanta improvvisazione: “Abbiamo creato un universo che si può esplorare e le gag si sono moltiplicate”. “Io con Lillo farei qualunque cosa, da giocare a ping-pong ad andare in campeggio – scherza Pietro Sermonti – non ho potuto dire di no. Nella serie sono l’agente e il migliore amico del protagonista, il mio tormentone è consegnare biglietti da visita a chiunque, comprese le piante d’appartamento, spiegando che rappresento artisti”.

Le pose di Posaman sono sei, ma Lillo scherza: “Sto studiando la settima posa, ma essendo quella definitiva ci metterò almeno un anno”.

Cristiana Paternò
22 Ottobre 2022

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