Venezia: questioni di genere

The Hollywood Reporter all'attacco contro la scarsa presenza di registe alla Mostra di Venezia accusa l'Italia di essere intossicata dal maschilismo


The Hollywood Reporter all’attacco contro la scarsa presenza di registe alla Mostra di Venezia accusa l’Italia di essere intossicata dal maschilismo. A partire dalla lettera inviata il 10 agosto da un gruppo di organizzazioni europee di donne a Paolo Baratta in cui si chiedeva alla Biennale di firmare il protocollo d’intesa per la parità di genere e la trasparenza nei comitati di selezione lanciata al Festival di Cannes e sottoscritta da Thierry Frémaux. In concorso a Venezia 75, quest’anno, c’è una sola donna, l’australiana Jennifer Kent, con The Nightingale. La cosa è saltata all’occhio nell’anno del #MeeToo. Colpa della qualità dei film, secondo Alberto Barbera, sono troppo pochi quelli firmati da donne e meritevoli della competizione e lui avversa fermamente ogni misura correttiva come le quote rosa.

Tocca invece alla Settimana della critica dare spazio al talento femminile con tre titoli sui sette in competizione quest’anno, tra cui l’italiano Saremo giovani e bellissimi di Letizia Lamartire. Per il delegato generale Giona A. Nazzaro “non si tratta di quote, le filmaker hanno una forte creatività e una imponente spinta espressiva”. Da segnalare inoltre Arrivederci Saigon di Wilma Labate in Sconfini e Zen sul ghiaccio sottile di Margherita Ferri (Biennale Collge). Fuori concorso troviamo Valeria Bruni Tedeschi con Les estivantes e Francesca Mannocchi (co-autrice con Alessio Romenzi) con lo sconvolgente documentario Isis Tomorrow The Lost Souls of Mosul.. 

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27 Agosto 2018

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