“Non so cosa muove Il ministro Salvini, non sono certo una psicologa. Spero solo sia aperto ad imparare quello che non sa, ma una cosa è certa non sono affatto d’accordo con quello che sta facendo”. A parlare così è il premio Oscar Vanessa Redgrave che ribadisce questo concetto a Roma, all’incontro nella sede della stampa estera e poi – scrive l’Ansa – in maniera più sfumata, al cinema Giulio Cesare dove ha presentato Sea Sorrow, documentario da lei diretto passato alla Festa del Cinema di Roma lo scorso novembre e precedentemente al Festival di Cannes e al New York Film Festival, in sala ora per Officine Ubu con il patrocinio Unhcr.
Prodotto da Carlo Nero, figlio della Redgrave e di Franco Nero, il docu affronta il dramma dei rifugiati che approdano sulle coste europee con uno sguardo particolare sui bambini, di cui l’attrice inglese si occupa da tempo nel suo impegno umanitario. La democrazia in Europa, ci tiene a dire la Redgrave: “Dipende anche dalla capacità di accogliere i profughi”. 81 anni, ospite dell’Associazione della Stampa estera in occasione della Giornata mondiale del rifugiato sottolinea poi: “Non ci può essere speranza di democrazia se si lasciano morire le persone in mare, nel deserto, sotto i missili, le bombe o i colpi dei cecchini”. L’attrice mette mano ai suoi ricordi personali: “Avevo due anni quando la gente fuggiva da Londra bombardata dai nazisti e veniva accolta con grande spontaneità”.
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