‘Uomini e Dei’: Jeremy Irons “cantastorie” d’eccezione per il Museo Egizio

Michele Mally dirige Uomini e Dei. Le meraviglie del Museo Egizio, documentario presentato al 41° Torino Film Festival che omaggia la storia del museo torinese prossimo al duecentesimo anniversario


Nel 2024 il museo egizio più antico del mondo – anche di quello del Cairo – compirà 200 anni. È il Museo Egizio di Torino, che viene celebrato in un documentario presentato fuori concorso al 41° Torino Film Festival. Diretto da Michele Mally e co-sceneggiato da Matteo Moneta, Uomini e Dei. Le meraviglie del Museo Egizio è forse il più grande regalo che il mondo del cinema potesse fare a un luogo tanto speciale, una “testimonianza maxima” del ruolo che svolge all’interno di una comunità pulsante, una casa per tutti i torinesi e per gli oltre 900mila spettatori che ospita ogni anno.

Uomini e Dei è una sapiente opera cinematografica, in cui la scrittura, le immagini e la musica sono calibrate con grande equilibrio per offrire un ruolo pedagogico, senza sentirne il peso. “Lavorare con il Museo Egizio è stata una bellissima esperienza, – afferma il regista Michele Mally – ma anche molto complessa perché c’erano vari filoni narrativi: andava raccontato il museo, la sua storia e le sue meraviglie, ma anche un mondo. Grazie alla scrittura di Matteo credo che siamo riusciti a farlo”.

Volto illustre di questo film è l’attore premio Oscar Jeremy Irons che con la sua sola presenza scenica riesce a tenere alta l’attenzione. I suoi monologhi vanno oltre il nozionismo legato alla civiltà egizia e alla storia del Museo torinese, ma si concentrano su tutti quegli elementi che da millenni ci affascinano, quelle storie appunto di uomini e dei, che hanno varcato il tempo e sono arrivate fino a noi con tutto il loro carico di mistero.

“Abbiamo fatto delle scelte abbastanza precise, soprattutto nel ruolo da assegnare a Jeremy, – racconta Matteo Moneta – è una sorta di cantastorie, non un presentatore. Porta avanti un filone che è quello legato al personaggio principale di Kha, che è il titolare della tomba con il corredo più completo tra quelle ritrovate in Egitto. Abbiamo costruito un racconto attorno al personaggio di Kha e di sua moglie Merit, intrecciandolo alla cosmogonia e alla mitologia egizia, che è bellissima, ricca di racconti ed estremamente viva”.

L’indagine nella cultura egizia e nella sua mitologia è solo una parte minima del racconto, che ha tante emozioni da offrire anche nel ripercorrere le tappe storiche del Museo e nel descrivere il suo repertorio sconfinato di oltre 40mila pezzi raccolti in oltre due secoli di ricerche. “Le altre scelte obbligate sono legate alla storia del museo e dei reperti. – continua Moneta – Un percorso condotto dal Direttore Christian Greco nel quale intervengono tutti i curatori dei musei più importanti d’Europa – Louvre, British, il museo di Berlino – e anche quello del Cairo. Una storia che inizia a metà ‘700, con i primi esploratori torinesi, e che racconta la costruzione della collezione”.

In questo dialogo “senza barriere” tra istituzioni – come dice la Presidente Evelina Christillin –in questo “ponte tra culture” fondato sull’eterno lascito di quella egizia, si trova un senso più ultimo e alto di un luogo come il Museo Egizio. Non a caso, oltre alla normale distribuzione cinematografica e poi televisiva (su Sky), il film verrà proiettato anche in tutti quei musei che hanno collaborato alla sua realizzazione, in una rete che custodisce il patrimonio storico dell’Antico Egitto senza alcun tipo di gelosia.

Uomini e Dei è un viaggio dal ritmo sorprendente, che incalza lo spettatore con tante informazioni, dettagliatissime immagini e con una narrazione avvolgente. Gli autori, però, si fermano giusto in tempo per lasciarci poco più di una suggestione, una sorta di fame che, per essere saziata, ha bisogno di una più accurata – poco importa se ennesima – visita al Museo Egizio.

Carlo D'Acquisto
26 Novembre 2023

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