‘Un oggi alla volta’, Tommaso Cassissa: “Ho imparato ad accettarmi per quello che sono”

L’opera prima di Nicola Conversa è stata presentata come Proiezione Speciale ad Alice nella Città. Il film racconta di un amore adolescenziale nato per caso tra Marco, interpretato dal popolare creator Tommasso Cassissa, e da Aria, interpretata da Ginevra Francesconi


ROMA – Quella che attualmente si trova sui banchi di scuola è detta Generazione Z. Come se dopo questa non ce ne dovesse essere un’altra. Il problema del futuro e del tempo del scorre è una spada di Damocle sulla testa dei giovani di oggi, non a caso i più depressi e fragili psicologicamente di sempre. In questo contesto un film come Un oggi alla volta arriva a ricordarci l’importanza di concentrarci sul presente e lo fa con il merito di volerci, al tempo stesso, regalare un sorriso.

L’opera prima di Nicola Conversa, regista nato sul web e affermatosi negli ultimi anni tra cortometraggi e documentari, è stata presentata come Proiezione Speciale ad Alice nella Città. Il film racconta di un amore adolescenziale nato per caso tra Marco, un ansioso 19enne a pochi giorni da una maturità difficile da passare, e Aria, una ragazza riservata che preferisce vivere alla giornata piuttosto che fare progetti per il futuro. Il motivo è molto semplice: la giovane nasconde una malattia degenerativa che la spinge a pensare soltanto “un oggi alla volta”.

Volevo raccontare un periodo storico in cui noi giovani siamo terrorizzati dal tempo. – dichiara il regista e sceneggiatore – Sembra quasi una gara tra chi si innamora prima, tra chi si laurea prima. Sentivo il bisogno di partire da una cosa leggera ma raccontare di due giovani così distanti tra di loro. Hanno lo stesso obiettivo, che è quello di innamorarsi, ma lui vive proiettato in avanti, lei è fermamente convinta che l’oggi sia il domani. Questo non è un film che parla di malattie. Mi interessava il reagire alla malattia, perché è sempre una questione di tempo, volevo mettere uno scoglio insormontabile”.

Coerentemente con il suo percorso, Conversa si avvale di un cast molto eterogeneo in cui, al fianco di nomi come Francesco Centorame, Katia Follesa, Cesare Bocci ed Elisabetta De Paolo, brillano per motivi diversi i due protagonisti. Se da una parte troviamo la stella nascente Ginevra Francesconi, che ad appena 20 anni vanta già diversi ruoli da protagonista; dall’altra parte c’è Tommaso Cassissa, un volto che sarà probabilmente noto a chiunque abbia mai scrollato il feed di Instagram e Tik Tok, in cui vanta un totale di circa quattro milioni di followers. Creator di contenuti comici brevi e molto efficaci, si è cimentato per la prima volta in un ruolo cinematografico, tenendo botta non solo nelle tante sequenze comiche – che arricchiscono soprattutto la prima parte del film, ma anche nei momenti in cui il film scivola verso un tono più da classico teen drama.

“Nella prima parte c’è molto di me, ma anche nella seconda. – ammette Cassissa – Semplicemente nella parte un po’ più triste, tiro fuori una parte di me che faccio fatica a mostrare anche nella vita di tutti i giorni. Il personaggio di Marco è un’occasione terapeutica anche per me, che ho sempre vissuto cercando di ironizzare su tutto quanto, anche quando le cose andavano storte. Ho avuto il coraggio, anche con me stesso, di piangere in modo libero, di ammettere che forse a volte le cose è giusto viversele esattamente come arrivano.”

“Marco ha tante cose in comune con me, come la goffaggine, l’essere un po’ impacciati in ambienti sociali. – continua l’attore – Aspetti che col tempo, grazie al mio lavoro sul web, ho iniziato un po’ a mascherare. Io mi vergogno un po’ di mostrarmi per quello che sono, lui assolutamente no. È questa è una grande lezione che lui mi ha insegnato: è innamorato dell’amore, è un eterno sognatore. Non si vergogna dei suoi limiti, dei suoi difetti e di amare in un mondo che va nella direzione opposta”.

Seppure caratterizzato da diversi debutti sul grande schermo, Un oggi alla volta si fa forte di un linguaggio molto affine a quello del web eppure cinematograficamente efficace, al netto di alcune ingenuità, soprattutto nella scrittura. Il tentativo è quello di offrire un prodotto teen “di qualità” a un pubblico sempre più abituato a riconoscerli. Il fatto che, per riuscirci, ci si sia affidati a talenti giovani, esordienti e meritevoli è, di per sé, già una vittoria.

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