‘The Elevator’, thriller psicologico a Taormina

TAORMINA. Una partita mortale tra la vittima e il suo carnefice all’interno di un ascensore è quella narrata da The Elevator, il thriller psicologico girato in lingua inglese dal 44enne messinese Massimo Coglitore, al suo esordio nel lungometraggio per la sala presentato al Festival di Taormina nella sezione ‘Filmmaker in Sicilia’.
Ambientato a New York, ma realizzato quasi interamente negli studi di Cinecittà e prodotto da Riccardo Neri per Lupin Film, The Elevator ha un cast internazionale, composto Caroline Goodall, James Parks e Burt Young.
Jack, 50 anni e noto conduttore americano di un popolare quiz, prende l’ascensore per recarsi a casa, ma dopo qualche piano la cabina si ferma ed entra una donna misteriosa. Kathrine è la madre di un giovane della cui morte è ritenuto responsabile Jack di aver pagato per avere un rene nuovo. Kathrine, una donna decisa e spietata, blocca Jack nell’ascensore la sera del labour day, il lungo week end in cui la città si svuota, e lì cerca la sua vendetta. Kathrine inizia un suo personale e sadico quiz perché Jack è accusato di un gravissimo crimine.
Ma qual è la verità? Chi è il vero colpevole? Il thriller narra in tempo reale le storie dei due personaggi, alle prese con i propri segreti, in uno spazio claustrofobico, luogo di espiazione delle colpe.

Il ruolo di Jack, personaggio televisivo, cinico e furbo, è affidato a James Parks, (attore in Kill Bill, Grindhouse, C.S.I.), un volto tipico americano, molto televisivo, non bello. Il ruolo di Kathrine è interpretato dall’attrice inglese Caroline Goodall, tra i suoi film ricordiamo The Shindler’s List al fianco di Liam Neeson e Disclosure al fianco di Michael Douglas. Il ruolo del guardiano, George, un ex pugile in pensione, è affidato a Burt Young, icona del cinema americano, è stato Paulie in Rocky, ruolo grazie al quale ebbe la nomination agli Oscar.

In precedenza Coglitore, oltre ad alcuni cortometraggi, documentari, videoclip, spot commerciali e sociali, ha diretto nel 2007 il film tv Noi due per Rai Fiction e ora sta sviluppando un nuovo progetto intitolato The Straight Path.
“Da messinese sono molto felice di tornare dopo 11 anni a Taormina. Spero mi porti fortuna, come avvenne allora con Deadline, vincitore nella sezione cortometraggi – afferma il regista – In The Elevator, film così difficile, claustrofobico, con dialoghi serrati, è proprio sulla recitazione che ho puntato, mettendomi al servizio degli interpreti. Volevamo realizzare un prodotto destinato al mercato internazionale, così abbiamo girato in lingua inglese. Tutto questo grazie al  produttore che, con spirito e passione d’altri tempi, ha prodotto in maniera del tutto indipendente, e aggiungo eroica, il mio film”.