Tax credit: fa bene al cinema italiano e attira gli stranieri


E’ stata presentata in un clima denso di aspettative la prima ricerca sull’impatto del Tax Credit in Italia. Illustrato stamane all’interno del convegno Anica Il cinema tra fiscalità e finanza: nuove opportunità , che ha inaugurato l’edizione 2010 di The Business Street, lo studio, commissionato alla Luiss Business School dall’Anica, ha dimostrato che il valore aggiunto dato dalla nuova normativa al cinema, nei 9 mesi su 16 presi in analisi, è stato di circa 23 milioni per gli investimenti nazionali e 37 milioni per quelli stranieri con un impatto positivo anche per l’erario, che rispettivamente ha avuto degli effetti differenziali pari a 6,9 mioni di euro e 14 milioni di euro. Anche se prudenziale e conservativa, la stima di Paolo Boccardelli, docente di Strategia d’impresa alla Luiss, porta quindi a sostenere con forza che il settore cinema da solo e senza valutare tutti gli effetti indiretti e indotti nell’economia generale è in grado di restituire allo Stato l’investimento derivante dal minor gettito. Come evidenziato dalla ricerca, l’impatto positivo del Tax Credit ha aiutato già le cinematografie di diversi paesi con una stima di 46,7 milioni di euro sull’erario del Regno Unito, 49,7 su quello nuovo zelandese e 58,2 su New York. “Se la misura viene confermata, lo Stato italiano avrà un sicuro ritorno sui redditi e l’Iva. In più, il nostro lavoro fa emergere anche quanto il tax credit produca impatti sullo sviluppo delle competenze e sullo sviluppo del capitale umano: tutti fattori che non possono non essere presi nella giusta considerazione” ha detto, concludendo il Prof. Boccardelli. In Italia lo studio ha analizzato i film prodotti dal 1/1/2007 al 31/5/2010 per un totale di 413 progetti. All’interno di questo campione lo staff Luiss ha individuato diversi sub-campioni per categoria di pellicole: 1)Film precedenti al sistema d’incentivazione; 2) film retroattivi cioè con costi sostenuti dopo l’1/6/2008, e 3) film non retroattivi, realizzati quindi in piena operatività del tax credit. “Apprezziamo molto l’impegno solenne per il rinnovo del tax credit che la Presidenza del Consiglio ha assunto ieri nei nostri confronti ha detto Riccardo Tozzi, presidente produttori Anica, tra i numerosi relatori del convegno ma le norme d’incentivo vanno rinnovate subito e non salvo le compatibilità di bilancio, come sentiamo dire spesso, ma proprio per le compatibilità di bilancio, altrimenti dobbiamo pensare che si vuole continuare a non comprendere la portata di questi dati, che ripeto sono soddisfacenti anche per lo Stato”.

A nutrire grandi attese nei confronti del rinnovo della misura non sono solo le produzioni italiane. Gradita sorpresa dell’incontro, che ha visto una platea gremita e da tempo consapevole dei benefici del tax credit, è stata la partecipazione di alcuni produttori coinvolti nella lavorazione di importanti film americani girati in Italia. E’ il caso di The American, il titolo Universal interamente girato nell’Abruzzo del post sisma con protagonista George Clooney. Enzo Sisti, executive producer della pellicola, nonché di un successo americano semper realizzato da noi come La passione di Cristo di Mel Gibson, ha raccontato come la storia di spionaggio con Clooney abbia aumentato in maniera determinante l’occupazione di un paese colpito dal terremoto come Castel del Monte, oltre ad aver significato benefici per il territorio in termini economici per 9,5 milioni di euro. Questa è infatti la cifra investita dagli stranieri nella regione Abruzzo per il film. “The American è stato girato da noi perché gli americani avevano saputo dell’approvazione del Tax Credit ha spiegato Sisti il nostro è stato praticamente il primo film realizzato nella Penisola con l’incentivo. La Universal era già pronta a modificare la sceneggiatura e spostare cast e troupe in Svezia se non ci fosse stato il decreto in tempi utili. Invece ce l’abbiamo fatta. In più è un buon modo per i nostri tecnici e per i nostri attori di farsi conoscere a Hollywood. Pare che Violante Placido, nel film accanto a Clooney, girerà forse una cosa negli Usa proprio perché notata in The American“. Film diverso ma testimonianza pressoché identica quella di David Nichols, il produttore esecutivo di The Tourist, il film girato a Venezia con Angelina Jolie e Johnny Depp che la Sony distribuirà presto in Italia. Inglese, famoso nel mondo per aver realizzato 7 anni in Tibet, Nichols ha raccontato come la cinematografia del suo Paese fosse morta 20 anni fa e del modo in cui sia stata capace di rinascere grazie ad incentivi come il tax credit. Una misura che secondo lui è attesissima dai boss di Hollywood, molto attenti alle vicende di casa nostra perché da esse dipenderanno le sorti di pellicole che potrebbero essere girate qui in futuro. Anche lui come il collega Sisti, racconta che The Tourist ha rischiato di essere ambientato negli studi di Pinewood con una Venezia in parte ricostruita. Eventualità cancellata dal decreto attuativo del tax credit che ha portato quindi una troupe di 250 persone sul Canal Grande per un investimento sul territorio, da parte degli americani, di 24 milioni di euro.

Se può far piacere sapere che Hollywood ci guarda, altrettanto positivo è il feedback della platea all’illustrazione del case study di un grande progetto internazionale, ma targato Italia, qual è This Must Be the Place, il nuovo film scritto e diretto da Paolo Sorrentino con Sean Penn protagonista e un budget di 28 milioni di dollari. Ambientato negli Usa, che partecipano alla pellicola solo attraverso incentivi fiscali, il film gode del contributo Eurimage ed è coprodotto per il 70% dall’Italia (Medusa, Lucky Red e Indigo al 20% ciascuna e Intesa Sanpaolo al 10%) per il 20% dalla Francia e per il 10% dall’Irlanda, mentre la distribuzione internazionale è curata dalla Pathè. Banca Intesa-Sanpaolo, già attiva nel campo audiovisivo con il progetto di cortometraggi Perfiducia e compartecipazioni in società quali Cattleya e Lux Vide, ha finanziato il film per 2,5 milioni di euro, un investimento possibile grazie alla normativa che riconosce benefici fiscali a investitori non appartenenti al settore che apportano risorse per la realizzazione di un’opera cinematografica, il cosiddetto Tce (Tax Credit Esterno). A legare Intesa-Sanpaolo ai produttori di This Must Be the Place è un contratto decennale di associazione in partecipazione che secondo i tecnici della Banca vedrà già rientrare il 40% dell’investimento nel 2011, quando il film uscirà nelle sale, per effetto del tax credit. Attualmente in fase di post-produzione, la pellicola di Sorrentino sarà probabilmente presentata il prossimo anno a Cannes.

28 Ottobre 2010

Articoli

Una delle illustrazioni del progetto
Articoli

Argento Reloaded by Luca Musk

L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia

Articoli

The Arch., quando gli architetti diventano oracoli

Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre

Articoli

Buon 2018 ai lettori di CinecittàNews

La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.

Articoli

Cattivissimo 3 sfiora i 15 milioni

E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk


Ultimi aggiornamenti