Susanna Nicchiarelli: anni di piombo, un passato da elaborare


Non sono molti i film italiani che affrontano gli anni di piombo con il loro carico di odio e dolore, di vittime e carnefici. Tra i primi ad affrontare il tema nel 1982 Gianni Amelio con Colpire al cuore, rivisto di recente a Venezia 69 . Ci prova ora Susanna Nicchiarelli, classe 1975, conLa scoperta dell’alba, tratto dall’omonimo romanzo di Walter Veltroni, il primo scritto nel 2006 dal leader politico. Presentato nella sezione Prospettive Italia, il film è prodotto da Fandango, che lo distribuirà dal 10 gennaio, con Rai Cinema, ed è interpretato dall’autrice, Margherita Buy, Gabriele Spinelli, Lina Sastri, Renato Carpentieri, Lino GuancialeSergio Rubini.
La Buy è Caterina e la stessa regista è Barbara, due sorelle che avevano 12 e 6 anni quando nel 1981 il loro padre docente universitario, scompare nel nulla, forse rapito dalle Brigate rosse. Qualche settimana prima, sotto gli occhi del padre, un suo collega era stato ucciso dalle BR nel cortile dell’università. A 30 anni di distanza Caterina fa i conti con quel mistero di famiglia, grazie a un imprevedibile viaggio nel tempo. Ripercorre quell’ultima settimana con un vecchio telefono della casa al mare, abbandonata da tempo e ora messa in vendita, risentendo lei allora bambina al telefono della casa di città. Il destino le offre l’occasione, se non di salvare il padre, di scoprire la verità.

 

Come già nella sua opera prima “Cosmonauta” lei parla del presente attraverso il passato.
La cosa che mi affascina del cinema è la possibilità di ricostruire epoche che non ci sono più. La storia di Aspettando l’alba ha il pregio di mostrare gli stessi luoghi prima e dopo, di far vedere i personaggi da piccoli e da grandi. Il romanzo mi aveva colpito proprio perché mi consentiva una doppia ambientazione: il film si svolge per un terzo nel 1981 e per due terzi nel 2011.

 

Come è avvenuta la scelta del libro di Veltroni?
Da un po’ di tempo ero alla ricerca di soggetti fantastici, con elementi magici e surreali. Domenico Procacci mi ha suggerito di leggere il romanzo di Veltroni e vi ho trovato un’intuizione bellissima: questo viaggio nel tempo con lui che telefona a se stesso 30 anni prima e cerca di salvare la vita del padre. Un’idea che mi richiamava la seconda serie televisiva di Ai confini della realtà o qualche trama dei film di Spielberg o di Howard. E poi mi piace lavorare sul genere, come ho fatto anche in Cosmonauta partendo dal musicarello.

 

Che ruolo ha avuto Veltroni nella realizzazione del progetto filmico?
Ha letto il soggetto con i cambiamenti che avevo introdotto e gli è piaciuto, è stata questa la sua unica ‘interferenza’. Non è mai intervenuto in nessuna fase o scelta. Il libro si svolge per lo più al telefono, una sorta di dialogo interiore. Con lo sceneggiatore ho dovuto strutturare la storia, dosando nel racconto cinematografico i colpi di scena e i risvolti.

Nel film c’è un cambiamento temporale rispetto al libro di Veltroni?
Dal 1977 sono passata al 1981 cioè alla stagione finale degli anni di piombo, con gli strascichi del terrorismo, ma anche l’inizio di una fase di spensieratezza, anche un po’ forzata, come a dimenticare quanto appena caduto. Così ho inserito i video musicali trasmessi dalla tv, i giovani punk, le lezioni di aerobica.

Quali altri cambiamenti ha inserito?
Nel romanzo il protagonista è maschile, figlio unico, con un matrimonio spento e una figlia down. Io ho preferito avere due sorelle. Il loro rapporto con il passato si articola in maniera differente: Margherita ne vuole parlare continuamente, Barbara lo rimuove. Ho cercato inoltre di inserire nella trama un po’ di leggerezza, di elementi ironici, descrivendo i rapporti di coppia di Margherita e Barbara.

Il viaggio nel tempo di Margherita è anche un viaggio di crescita?
Sì, un percorso di elaborazione di chi è stato veramente il padre. In fondo una volta cresciuti c’è una ricomprensione del ruolo dei nostri genitori, e non più l’immagine distorta che ne abbiamo da piccoli.

 

Quale atmosfera ha voluto restituire di quel periodo?
Di paura e di pericolo incombente. Ricordo il forte timore che succedesse qualcosa ai nostri genitori. Non è un caso che la piccola Barbara cerchi rassicurazioni dagli adulti. Ho lavorato sul vissuto e sulle emozioni miei e di altri.

 

Nonostante siano lontani gli anni di piombo restano un tema scottante.
Il film tocca una ferita ancora aperta, che tuttora trattiamo con difficoltà. Non intende dare delle risposte o suggerire delle teorie su quella stagione. Sottolinea però la necessità dell’elaborazione, innanzitutto a livello personale.

Come mai la scelta anche di recitare nel film?
Una decisione sofferta e faticosa, anche perché non mi piaccio mai una volta che mi rivedo al montaggio. Ma questo è il modo per impossessarmi al meglio del film, per renderlo più mio. Lavorando poi al mio personaggio di Barbara da piccola ho inserito diversi ricordi personali. Quanto alla scelta della piccola Anita come interprete di me da piccola è stata favorita dalla somiglianza fisica e caratteriale.

10 Novembre 2012

Interviste

Interviste

Trincia: “ognuno di noi ha sentito vicinanza con questo caso”

Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps - La serie ripercorre in 4 episodi una delle più incredibili storie di cronaca italiane: il 13 e 14 novembre su Sky TG24, Sky Crime e Sky Documentaries.

Interviste

Luchetti: “ho voluto raccontare Carla anche come donna politica”

Codice Carla mostra come Carla Fracci (1936-2021) fosse molto più di una ballerina famosa.

Interviste

Marco Valerio Gallo: come ti disegno ‘Freaks Out’

Il disegnatore, illustratore e docente presso la Scuola Romana dei Fumetti ci racconta come ha lavorato sugli storyboard dell'ultimo successo di Gabriele Mainetti

Interviste

‘Summertime 2’, Parola agli autori: “L’amore estivo senza cinismo”

I registi Francesco Lagi e Marta Savina e l’headwriter Enrico Audenino parlano della seconda serie di Summertime (dal 3 giugno su Netflix) opera giovanile e dalle musiche onnipresenti. "La musica non solo accompagna, ma costituisce le fondamenta della storia stessa", dichiarano via Zoom i protagonisti


Ultimi aggiornamenti