Arriva al cinema in 250 copie il 20, 21 e 22 novembre Dallamericaruso – Il concerto perduto, il film di Walter Veltroni nato dal ritrovamento delle riprese integrali del famoso concerto al Village Gate di New York del 1986. Prodotto da Nexo Digital e Sony Music, il film evento in 4K racconta anche la nascita, altrettanto avvolta nella leggenda, di Caruso, l’inedito che mancava all’album live registrato proprio al Village con gli Stadio. L’album, che si doveva chiamare Dallamerica, diventò DallAmeriCaruso, l’album più famoso di Dalla. “Aver ritrovato e rigenerato questo concerto, per chi come me ha sentito decine di concerti di Lucio – ha detto Veltroni presentando il documentario all’Anteo di Milano – significa eternalizzarlo, consegnarlo alla storia nella sua integrità”.
“La sera dei miracoli di Lucio Dalla è, per noi romani, una canzone che scuote il cuore. Ricordo che quando feci la prima campagna elettorale da sindaco, telefonai a Lucio e gli chiesi se potevo utilizzarla nella campagna. E lui mi disse ovviamente di sì – racconta Walter Veltroni – Quel ‘si muove la città’ per noi romani è la fine del terrorismo, la fine delle serrande tirate giù, del sangue per le strade. Improvvisamente, dopo la pesantezza degli ‘anni di piombo’, arriva la leggerezza dell’arte e della poesia. E quel ‘si muove la città’ è l’aver messo la testa fuori, l’esser tornati a respirare e a vivere una vita normale.Quelli erano anni pesanti, ‘di piombo’: di quel periodo non è giusto avere nostalgia. Lucio, con la sua straordinaria sensibilità, e non da romano, ha colto quel momento di passaggio e l’ha racchiuso in quell’espressione, ‘si muove la città’, che per me, ogni volta che la sento, è emozionante”.
Il brano è stato inserito da Paola Cortellesi nel suo primo film da regista, C’è ancora domani. “Mi fa molto piacere che Paola abbia deciso di utilizzare in maniera, diciamo, non sincronica questo brano, che è molto più avanti rispetto alla storia, ambientata nella metà degli anni ’40. Paola Cortellesi ha fatto una scelta molto coraggiosa, ma di grandissima forza e cinematograficamente molto rilevante. Sono rimasto molto colpito quando ho visto, la sera della prima, il film di Paola Cortellesi. È un film meraviglioso e tutto il successo che ha se lo merita. Se lo merita Paola, per la sua storia e per la sua vita. E se lo merita per la grandezza di questo film che, andando controcorrente, dimostra che le emozioni non sono reato, che al cinema emozionarsi non è un peccato mortale. Sono emozioni civili, non legate al dolore individuale. È una grande emozione civile, che tira un dolore individuale e lo trasporta in un’altra dimensione”.
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