Street Opera: nel doc sul rap salta fuori Elio Germano

Viene presentato ad Alice nella Città il documentario Street Opera, dove l''attore compare in inedita veste di rapper, attività che pratica da vent'anni con il gruppo Bestierare


Viene presentato ad Alice nella Città il documentario Street Opera, che racconta il mondo della cultura hip-hop attraverso gli occhi di Haider Rashid, regista e produttore, ed Omar Rashid (i due non sono parenti nonostante il cognome comune), fondatore del marchio di vestiario Streetwear Gold, entrambi fiorentini di origine calabro-irachena. Le riprese del film si sono sviluppate nel corso di quasi due anni, da Ottobre 2013 ad Agosto 2015, seguendo i concerti dei quattro artisti principali in svariate città italiane. Ad impreziosire il tutto l’incontro con Elio Germano, in inedita veste di rapper (il suo gruppo, le Bestierare, è attivo da quasi vent’anni).

“Germano ha rappresentato un collante – dice il regista – e la possibilità di raccontare un modo diverso di vivere la musica, in cui la passione è l’unico motore ed in cui la remunerazione economica non rappresenta uno stimolo, ma anzi la causa di un potenziale snaturamento della musica stessa”.

Breve carrellata sugli altri protagonisti. Clementino: da molti considerato l’erede di Jovanotti. Dopo un’infanzia vissuta tra i backstage di teatri, ha scelto di dedicarsi alle rime in giovane età, sviluppando un’eccellenza nell’improvvisazione in freestyle. Il suo ultimo album “Miracolo” è entrato subito al primo posto in classifica. E’ stato l’artista di punta del concerto del Primo Maggio 2014, durante il quale è riuscito a scatenare lo sterminato pubblico di Piazza San Giovanni. Il suo pezzo O’ Vient è diventato l’inno di una generazione. Con collaborazioni che spaziano da Pino Daniele a Fabri Fibra, è il nuovo eroe musicale di Napoli. Gué Pequeno: debutta come membro del gruppo milanese Sacre Scuole e raggiunge poi il successo di massa con i Club Dogo nel 2005. Dopo aver vinto due dischi di platino, è riuscito a scalare le classifiche, portando il rap nelle discoteche di tutta Italia. Tormento: Ex cantante dei Sottotono, uno dei gruppi rap più famosi degli anni ’90, che ha venduto oltre 500mila copie.  Nel 1999, si ritira dalla ribalta, dividendosi dal beatmaker Big Fish e causando così lo scioglimento dei Sottotono che torneranno a manifestarsi solo nel 2011 con il disco ‘…In Teoria’. Ora si concentra esclusivamente sulla scena underground e si esibisce mantenendo quelle radici dalle quali era provenuto, lavorando sulla sua carriera solista. Danno: Il principale esponente della scena hip-hop underground. Il suo gruppo Colle der Fomento riempie da vent’anni i centri sociali di tutta Italia con migliaia di persone e rimane per scelta al margine dell’industria discografica. MC del trio Colle Der Fomento, nato nel 1994 e diventato immediatamente simbolo di Roma, è tra i fondatori del collettivo Rome Zoo. Il Colle Der Fomento ha prodotto dischi che sono stati fondamento della storia del rap italiano.

“Ognuno ha uno stile e un’area di apparteneza geografica – dice ancora il regista – mi sono addentrato in questo mondo in anticipo guadagnandomi la loro fiducia e questo ha agevolato il rapporto. Abbiamo fatto un po’ la vita dei rapper anche noi”. Provvidenziale la presentazione – anche se ancora non c’è una distribuzione – in concomitanza con l’uscita in sala di Straight Outta Compton, la pellicola sulla storia della storica band afro-americana NWA. “Ma magari arrivare ai loro livelli – dice Clementino –  io sono cresciuto ascoltando le loro canzoni e anche quelle dei miei compagni di film, sono il più piccolo. Sono cresciuto per strada, ma non significa che spacciavo droga. Anzi, facevo gare di freestyle. E quindi così poi sono arrivato al palco. Ognuno tratta tematiche diverse, sono tanti i settori del rap. Chi parla di politica, che fa solo canzoni per far divertire la gente alle feste, chi si concentra su alcuni temi, come me, che parlo sempre di liberalizzazione della marijuana”. “E’ un modo di esprimersi libero – conclude Tormento –  perché anche se non hai i soldi per gli strumenti musicali e per studiare musica puoi rappare lo stesso. Tutti abbiamo dentro la voglia di cantare, ballare, disegnare, creare, fare arte”. 

16 Ottobre 2015

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