Il Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema “fa 13”, è infatti la XIII edizione quella 2024, dall’8 al 17 marzo.
10 giorni di Festival, con le proiezioni gratuite al Teatro Subasio: 22 film italiani ed internazionali, 24 documentari, 43 cortometraggi e 12 backstage.
Non mancano appuntamenti collaterali e premi: a proposito di questi ultimi, assoluto è il riconoscimento “all’eccellenza”, che in questa edizione verrà assegnato a Renato Carpentieri. Poi, il Premio “Carlo Savina” per l’eccellenza nella musica al maestro Fabio Frizzi; infine, un nuovo riconoscimento alla memoria di Federico Savina, sound engineer e presidente onorario del Festival, al maestro Enrico Melozzi, impegnato anche in queste giornate sanremesi. Tre le novità, il premio per il Miglior distributore cinematografico, premio Anec, il premio in collaborazione con Premier Film, e quello in sinergia con l’Associazione creatori di suoni.
Donatella Cocchini – presidente dell’Associazione Culturale di Promozione Sociale “Aurora” APS, e ideatrice del Festival insieme al regista Fabrizio Cattani, tra gli appuntamenti mette luce su una significativa parentesi umbra, il film Dall’alto di una fredda torre di Francesco Frangipane con Edoardo Pesce, girato a Gubbio, e in proiezione al Festival prima dell’uscita al cinema.
L’inaugurazione della XIII edizione è fissata per venerdì 8 marzo nella Sala dell’Editto del Palazzo Comunale di Spello, che per l’occasione torna a trasformarsi nel Palazzo del Cinema: il taglio del nastro aprirà i battenti anche alle tre mostre allestite per l’edizione 2024.
Il Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema conferma il suo padrino, Alessandro Sperduti, accanto alla madrina, Angela Curri.
Il Concorso dei film conta 12 titoli italiani, opere prime e non, uscite nell’arco di tutto il 2023, è frutto di una selezione curata da Cocchini con il montatore Gianluca Scarpa, nuovo direttore artistico, che spiega come per “la selezione ci siamo concentrati per dare un ventaglio di tematiche, cercando di non trovare un ‘film gemello’, dando tantissima spazialità. Sono molto contento anche degli horror, di cui in Italia siamo maestri”. I film scelti sono Amusia di Marescotti Ruspoli, Non credo in niente di Alessandro Marzullo, Mia di Ivano De Matteo, Misericordia di Emma Dante, Rapito di Marco Bellocchio, Dall’alto di una fredda torre di Francesco Frangipane, Roma Blues di Gianluca Manzetti, La festa del ritorno di Lorenzo Adorisio, Golia di Roberto Marra e Stefano Salvatori, La guerra del Tiburtino III di Luna Gualano, Le mie ragazze di carta di Luca Lucini e Mimì il principe delle tenebre di Brando De Sica. Le opere sono state valutata da una giuria tecnica di professionisti, chiamati a valutare Miglior sceneggiatura, fotografia, scenografia, costumi, musiche, montaggio, trucco, acconciatura, fonico di presa diretta, montaggio del suono, effetti speciali, creatore di suoni, produttore esecutivo. Sono previsti tre premi speciali: quelli assegnati da cinemaitaliano.info; dai giornalisti umbri; e dalla stampa nazionale, quest’ultima per l’opera prima e seconda. E ancora il premio per il Miglior film italiano, consegnato da una giuria junior di studenti tra gli 11 e i 18 anni .
Restando sulla fascia anagrafica delle scuole, Spello conferma di continuare la propria missione cinematografica anche oltre le giornate di Festival, entrando nelle scuole con il progetto “Agenda 2030”, che vede testimonial d’eccezione gli attori Ester Pantano e Francesco Patanè. Gli studenti di istituti umbri e non – da Foligno a Perugia, a Trevi – hanno infatti avuto l’occasione di vedere film, documentari, cortometraggi e backstage dedicati ai temi dell’Agenda, ma non solo. Gli allievi sono stati anche chiamati a giudicare quanto visto, per decretare il vincitore dell’edizione 2024: 16 le opere visionate, tra cui Francesca Morvillo, D’Annuncio e il backstage della serie Mare fuori. È Patanè a prendere la parola: “mi passo una decina d’anni con i ragazzi del liceo e mi accorgo che il mondo del lavoro sia scomodo rispetto a come immaginato e l’Agenda è importante per raccontare le professioni del cinema, che spesso non conoscono, per cui è interessante fargli sapere che esitano perché possano prendere in considerazione una possibilità futura; poi, è interessante perché possono prendere in considerazione anche i discorsi sui temi a loro cari – dagli hikikomori al genere – attraverso l’audiovisivo, con un rapporto diretto”.
Si confermano anche le selezioni internazionali (8 film) e dei documentari (12).
Le tre mostre al via dall’inaugurazione (e aperte al pubblico fino al 17 marzo) sono dedicate al Suono, con installazioni sonore e multimediali interattive sul cinema; al maestro Federico Savina, un allestimento fotografico; e una mostra di costumi, con le creazioni degli studenti dell’Istituto “Cavour Marconi Pascal” di Perugia. Per Matteo Bendinelli, sound designer che sta realizzando la prima mostra “con l’Associazione Creatori di Suoni e anche con lo IED, perché era importante coinvolgere le scuole, perché gli studenti saranno i professionisti di domani; quindi, loro hanno realizzato installazioni sonore, sia in quadrifonia che in bifonia, stupendo noi professionisti. È una vetrina importantissima portare in mostra il nostro mestiere, è una vetrina unica, perché spesso il suono viene confuso con ‘le musiche’, ma il suono è un suono umano perché creato da noi esseri umani”.
Tra gli appuntamenti collaterali che scandiscono l’edizione 2024:
venerdì 8 marzo, la conferenza “Le donne”, con l’avvocato Daniela Mannaioli e la storica del costume Arianna Duranti, con l’intento di sensibilizzare il pubblico sui temi della legalità, promuovendo il contrasto alla discriminazione e alla violenza di genere.
Poi, la conferenza “A school of love”, suddivisa in due momenti: una prima parte venerdì 8 marzo – alla presenza delle attrici Liliana Fiorelli, Margherita Laterza e Valeria Montebello, e la seconda parte, invece, sabato 9 marzo, con le attrici Michela Andreozzi, Liliana Fiorelli e Giorgia Masseroni.
Tra gli appuntamenti del sabato anche quello con Maria Cristina Lacagnina, dell’Ufficio MEDIA Roma – Creative Europe Desk Italy, che presenta le opportunità di finanziamento offerte dal Programma Europa Creativa per il cinema e il settore audiovisivo.
Nella serata, la proiezione di Non credo in niente, alla presenza del cast.
La prima domenica del Festival, 10 marzo, apre con l’incontro “Il suono nel cinema”: presenti Matteo Bendinelli con il montatore di presa diretta Filippo Barracco, e il fonico di mix Riccardo Gruppuso, moderati dal montatore Marco Garavaglia.
Il 16 marzo, all’Auditorium San Domenico di Foligno, la serata nella quale sono designati i vincitori dell’edizione 2024 del Festival, a cui verrà consegnato l’Ulivo realizzato dall’artista toscano Andrea Roggi: la cerimonia sarà presentata dagli attori Francesco Castiglione e Alessio Praticò.
L’ultima giornata del Festival, domenica 17 marzo, annuncia un altro approfondimento, sul tema “Finzione e Realtà”, moderato da Federico Vascotto, giornalista di “Movieplayer”: con lui, attori, i registi e i vincitori della XII edizione della manifestazione, oltre agli studenti della giuria junior.
L’intervista al compositore, che a Spello riceve il Premio Carlo Savina 2024: “La cosa che forse gli ‘invidio’ di più è la sua grande capacità di orchestratore nell’ambito del grande cinema”. La cerimonia di premiazione è sabato 18 marzo alle 17
Il Festival dei Borghi Umbri inaugura con la mostra curata dal sound designer Matteo Bendinelli, allestita in collaborazione con l’Associazione creatori di suoni e con lo I.E.D. di Milano
Parola al regista di Piove – in Concorso alla XII edizione del Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri -, premiato Miglior Montaggio e Effetti Speciali. “Ho due progetti in sviluppo: sul set nella prima metà dell’anno prossimo”
Il protagonista di Nero a metà, nella giuria Cortometraggi a Spello: “sono stato il primo nero a interpretare il ruolo positivo di un poliziotto, in un progetto che fino ad ora conta tre stagioni”. L'attore tra i candidati al Ciak d'Oro