Signorelli: “Cineforum a rischio. Si accetti la sfida del digitale”

Il presidente della Federazione Italiana cineforum, che nel corso degli ultimi 15 anni perso il 30-35% dei circoli


“Cambiare pelle per non scomparire. Accettare la sfida del digitale cercando di intercettare i gusti del pubblico con proposte innovative e, per quanto possibile, inedite. I cineforum, veri e propri luoghi di incontro e di diffusione della cultura cinematografica tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’70, devono ‘ripensarsi’ per proiettarsi nel futuro. La pensa così Angelo Signorelli, vicepresidente della Federazione Italiana Cineforum, che raggruppa circa 80 circoli attivi in tutta Italia.

Signorelli ricorda anche che “molte sale, magari d’essai, su cui insisteva l’attività di cineforum, hanno chiuso. La realtà dei cineforum classica non esiste più da nessuna parte. La situazione non è affatto rosea. Ora, però, ci sono delle associazioni che propongono ogni anno un certo numero di film dell’ultima stagione”. “Riusciamo a fare – conclude – anche prime visioni proponendo documentari e film indipendenti come ‘Io sto con la sposa’, un film presentato a Venezia prodotto in parte con un’azione di crowdfunding. Si devono fare proposte che, magari, all’inizio non vengono capite e bisogna essere pronti a cambiare in corso d’opera”.

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21 Gennaio 2015

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