RomeVideoGameLab: un passo di Cinecittà verso il carbon neutral

Martina Pagliaccia, responsabile operations & business innovation di Cinecittà SpA, racconta il progetto “Cinecittà (Re)Generation”


Si tiene a Cinecittà nel contesto del RomeVideoGameLab il panel ‘Cambiare le regole del gioco’: tecnologia e media tecnologici al servizio della sostenibilità ambientale. Nuove tecnologie permettono di sviluppare materiali, tecniche e progetti per combattere cambiamento climatico e impatto antropico sugli ecosistemi, le aziende abbracciano la sostenibilità ambientale come valore e il videogioco diventa strumento di comunicazione e di promozione di futuri sostenibili.

Per Cinecittà parla Martina Pagliaccia, responsabile operations & business innovation di Cinecittà SpA, raccontando del progetto “Cinecittà (Re)Generation”, il programma che intende portare gli studios a ridurre il proprio impatto sull’ambiente e a raggiungere le zero emissioni nette, con l’ambizione di sviluppare un approccio rigenerativo in tutte le attività.

“Da quest’anno – spiega – abbiamo avviato un processo di carbonizzazione dell’azienda, il nostro impegno è ridurre le emissioni di Co2 e diventare carbon neutral in linea con l’agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile. Qualcosa di può fare e lo stiamo facendo. Con il VideoGameLab siamo riusciti a realizzare un evento carbon neutral, usando soluzioni a impatto ridotto, ad esempio affittando i materiali per gli arredi piuttosto che acquistandoli, moderando gli sprechi, usando catering a base prevalentemente vegetale. Tutti i consumi legati a energia, mobilità, trasporti, ristorazione, materiali, alloggi e rifiuti vengono monitorati, registrati e tradotti in emissioni di Co2eq. L’energia utilizzata per l’evento proviene da fonti 100% rinnovabili e viene incentivata la mobilità sostenibile. Il RVGL adotta una politica plastic free preferendo materiali a consumo di minor impatto ambientale. Il festival limita al massimo la pubblicità cartacea e utilizzerà carta riciclata e per migliorare la qualità della raccolta differenziata installerà in un’area dedicata cestini intelligenti in grado di riconoscere i rifiuti e di registrare gli errori di conferimento. A chiusura dell’evento le emissioni residue che non sarà stato possibile evitare, saranno compensate attraverso progetti certificati di tutela ambientale. È il nostro segnale per impegnarci e partecipare. L’organizzazione ha un gran ruolo: quello di condurre il consumatore verso delle scelte giuste e responsabili. Ma d’altro canto è un meccanismo virtuoso: se l’individuo ha coscienza, guida il festival verso un’organizzazione a impatto zero. In questo l’azienda è fondamentale: noi siamo i primi attori, dobbiamo chiedere un comportamento sostenibile, ma la collettività si traduce in una richiesta verso le aziende. Le aziende diventano sostenibili perché lo chiede la collettività. Se noi diamo gli strumenti per comportarsi in un certo modo – pensiamo ad esempio alle green bike per gli spostamenti – allora anche chi lavora qui si comporterà in maniera responsabile”.

Tra gli altri relatori:

Luca Olivini, Eco Hub Material Manager @ C.L.A.S.S. (Creativity Lifestyle And Sustainable Synergy) l’eco-hub internazionale che dal 2007 supporta una nuova generazione di fare moda in cui l’unione di design, innovazione, comunicazione e responsabilità dà forma a un business consapevole e competitivo, capace di svolgere un ruolo sia economico che sociale. Ad esempio, la tecnologia può aiutare a provare virtualmente i capi per evitare di acquistarne troppi, eccedere nei resi, o riempirsi le case di vestiti inutilizzati.

Alberto Battistelli, Dirigente di Ricerca del CNR-IRET e professore a contratto presso l’Università della Tuscia Viterbo di Botanica e fisiologia vegetale. Agronomo e fisiologo vegetale, studia le piante, le loro interazioni con l’ambiente, la qualità e sostenibilità dei loro prodotti e la circolarità nell’uso delle risorse. Coordina un gruppo di ricerca IRET che si occupa anche del settore emergente della circolarità dell’uso delle risorse, declinato in scenari spaziali e terrestri partecipando a progetti rilevanti nelle aree della bio-raffinazione e dei sistemi bio-rigenerativi per il supporto alla vita nelle future basi lunari e marziane. “Tutto ciò che va nello spazio costa – spiega – non possiamo permetterci di andare nello spazio senza pensare alla sostenibilità. Gli ecosistemi che avremo nello spazio devono funzionare bene come quelli sulla Terra e anche meglio. Gli astronauti respireranno ossigeno e le piante dovranno rielaborarlo, dovremo purificare l’acqua, far attenzione ai flussi, riciclare i rifiuti in circolarità, e queste cose le si fa usando la tecnologia. Sia in cielo che in terra dobbiamo essere circolari, efficaci e disponibili. Ovviamente i cicli dei rifiuti e delle acque cambiano. Gli Stati Uniti non sono l’India”.

Francesco Berton, Game Designer e Digital Educator di Padova @Safe Place Studio; nel suo lavoro esplora le potenzialità del medium videoludico sia in ambito didattico sia nello sviluppo di giochi indie. È Game Director di Venice 2089, gioco 2.5D esplorativo e narrativo sviluppato da Safe Place Studio e ambientato in una Venezia del futuro minacciata dal cambiamento climatico. “Abbiamo immaginato un ambiente futuristico dove l’alta marea rischia di raggiungere ogni giorno gli edifici – spiega – il concetto partiva semplicemente dall’idea di raccontare Venezia, ma abbiamo presto capito che non potevamo farlo astraendoci da quello che stava accadendo. Nel 2019 abbiamo avuto una marea record, molti se la ricordano ancora. Eravamo appena partiti dal progetto e abbiamo integrato la problematica. Il nostro protagonista è Nova, un adolescente che ancora non sa cosa fare della sua vita, come tutti i ragazzi ha sulle spalle il peso di un problema più grande di lui”.

Riccardo Leonardi, cofondatore di ReLearn, una start-up italiana che si occupa di sostenibilità ambientale utilizzando l’intelligenza artificiale. Il nostro team ha sviluppato una tecnologia in grado di monitorare la quantità e la qualità dei rifiuti prodotti quotidianamente dalle persone con lo scopo di aiutarle a ridurre il proprio impatto ambientale, sensibilizzandole e informandole sulle conseguenze delle loro scelte. “Usiamo l’AI per capire che tipo di oggetti usiamo e cercare di migliorare la raccolta differenziata. Ma la soluzione vera e propria è non produrli proprio, i rifiuti. È una scelta. Invece di usare un bicchiere usa e getta per il caffè in ufficio, si può usare una tazzina. Noi abbiamo guardato dentro i cestini dell’immondizia per proporre alle aziende delle alternative”.

Andrea Montuschi, CEO Indici opponibili, agenzia digitale che ha sviluppato “Play Your Right Cards”, un videogioco di carte nato dalla collaborazione tra la Cooperativa Articolo12 e l’agenzia digitale Indici Opponibili, per comunicare ad un pubblico minorenne quali siano i loro diritti specifici in materia d’ambiente.

Coordina Matteo Lupetti, collaboratore freelance con VICE Italia, lavora come un fumettista indipendente e si occupa di critica marxista di videogiochi. Scrive di come i videogiochi riproducano dinamiche di potere reali e di come possano scardinarle. Si interessa di condizioni di lavoro nell’industria videoludica, queerness e cambiamento climatico.

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05 Novembre 2022

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