Rome Videogame Lab, realtà e simulazione alla sesta stagione del Festival che parla di giochi e futuro

Prodotto da Cinecittà e Fondazione Musica per Roma, la manifestazione si tiene dal 25 al 28 gennaio all'Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. In programma spazi per il gaming, eventi B2B e B2C, masterclass, contest e showcase per comprendere un fenomeno in rapida ascesa


ROMA – Inizia oggi, giovedì 25 gennaio, la sesta edizione del Rome Videogame Lab, festival dedicato al videogioco come prodotto culturale, artistico e sociale, approdato per la prima volta all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, nuova location che allarga ambizioni e obiettivi dell’evento. Quattro giorni di appuntamenti, masterclass, spazi dedicati al gaming, contest e scambi B2B e B2C, un ricco programma dedicato a un’industria in crescente sviluppo e da sempre vicina all’arte audiovisiva, perfetto ibrido tra le esperienze e le tradizioni di musica e cinema. L’evento è infatti prodotto da Cinecittà SpAFondazione Musica per Roma, che offrono competenze e cornici con cui inquadrare questo nuovo mondo virtuale, capace di parlare a un pubblico sempre più ampio e rappresentato in larga parte dalle nuove generazioni. Le prime edizioni del Rome Videogame Lab si sono tenute a Cinecittà, ma da quest’anno si è spostato nelle sale dell’Auditorium progettato da Renzo Piano.

“Il festival Videogame Lab si svolgeva a Cinecittà – ha dichiarato alla presentazione del programma l’Amministratore delegato di Cinecittà Nicola Maccanico, location ideale con una Cinecittà industriale mezza vuota. Ora che il nostro sito industriale funziona a pieno regime ci siamo trovati a cercare soluzioni per una manifestazione che aveva una forza che richiedeva nuovi spazi, da qui la scelta dell’Auditorium e il coinvolgimento della Fondazione Musica per Roma”.

Cinecittà, produttore storico dell’evento, tenuto a battesimo ben sei anni fa, prosegue però il suo supporto: “Cinecittà sostiene ancora l’evento come co-produttore – prosegue Maccanico -, perché crediamo che il mondo dei videogiochi sia assolutamente confinante con il più ampio mondo dell’audiovisivo. Alimentare il rapporto con i videogiochi in tante direzioni diverse è importante: attraverso la formazione, crescendo i programmatori di domani, avvicinando il pubblico e parlando ai giovani. Il tema generazionale non è importante solo per la città di Roma, ma credo che la sfida della nostra epoca sia rilanciare il futuro. Cinecittà ha dimostrato che ciò che funzionava ieri può funzionare oggi e domani”.

Daniele Pitteri, amministratore delegato Fondazione Musica per Roma, si è detto entusiasta della nuova collaborazione, che mette in gioco i rapporti del videogioco con l’industria musicale, oltre che quella audiovisiva: “La musica con il cinema è l’industria cultura che sviluppa tecnologia e si è diffusa nel mondo grazie ad essa. L’apparato industriale è molto forte e la maggior parte delle aziende che si occupano di videogiochi si occupano anche di musica. Questo è un legame interessante. Volevamo partecipare a questa partership con Cinecittà perché cinema e musica sono le due vere grandi industrie culturali strutturate. Il videogioco è diventato uno degli strumenti attraverso cui le istituzioni culturali più apparentemente lontane dai giovani, dai musei ai teatri lirici, sono state tra le prime a utilizzare il videogioco come elemento per la creazione di una relazione dinamica con le nuove generazioni. Il fatto che all’interno di un programma di quest’anno ci sia un focus molto importante sulla musica è evidentemente uno dei contributi che assieme abbiamo voluto costruire per dare ancora maggior senso a questo approdo al Parco della Musica”.

Nel 2022 i videogiochi in Italia hanno registrato un fatturato di 2,2 miliardi. Allo sviluppo di quest’industria lavorano giovani e giovanissimi, con l’80% di professionisti sotto i 36 anni. Crescono poi i videogiocatori, ben il 32% della popolazione tra i 16 e i 64 anni, con una media d’età intorno ai 30 anni e una quota di partecipazione del pubblico femminile in crescita e attualmente al 42%. Un fenomeno che non può essere ignorato e che ingloba in sé le trasformazioni più evidenti a livello culturale e tecnologico. Tema dell’edizione 2024 è infatti proprio “Realtà e simulazione”, un’ampia cornice in cui rientrano le ultime sperimentazioni con la realtà virtuale, i primi tentativi di affiancamento tra cinema e Intelligenza Artificiale e le riflessioni sui metaversi e la blockchain.

“Grazie all’impegno di Cinecittà e Musica per Roma con il supporto di ICE Agenzia – sottolinea Giovanna Marinelli, direttore editoriale del Rome Videogame Lab -, il Festival amplia le opportunità per i developer di fare networking e di confrontarsi con il pubblico, promuovendo sia incontri B2B con buyer nazionali e internazionali, provenienti da tutto il mondo sia un indi show con una sezione di Studi Inglesi”. 12 gli studi di sviluppo attesi alla manifestazione, con 17 buyer nazionali e 16 internazionali pronti a prendere parte ai numerosi eventi.

Significativo, ma forse non casuale, che tra i cimeli esposti all’evento, in cui grande spazio è dato anche al retrogaming grazie alla presenza di alcuni oggetti e cabinati messi a disposizione dal museo del videogioco di Roma, ci sia anche un Apple II collegato a un JoyStick. Proprio tra una settimana, l’azienda di Cupertino rilascerà il suo primo visore di realtà virtuale, l’Apple Vision Pro, testimonianza che il rapporto tra realtà e simulazione, audiovisivo e videogames, è più presente – e futuro – che mai.

 

Alessandro Cavaggioni
25 Gennaio 2024

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