Domenica prossima 31 gennaio a Roma il cinema Alcazar chiuderà dopo 28 anni di attività nel quartiere Trastevere. “I costi di gestione di una monosala non sono sostenibili: 50 mila euro solo di affitto, personale, luce, tasse, noleggio dei film, gli stessi oneri dei multiplex. Le ragioni del commercialista hanno vinto su impegno e sentimento. Una ferita dolorosa: ho dovuto licenziare le quattro persone che ho avuto accanto in questi anni” afferma in un’intervista sulle pagine romane del ‘Corriere della Sera’ l’esercente Georgette Ranucci per anni anche animatrice della libreria Il Leuto e direttrice artistica della rassegna ‘Cannes a Roma’. “Ho creduto profondamente alla possibilità di trovare uno spazio per la programmazione di qualità, per film trascurati da altri come Bellas mariposas di Mereu o Bella e perduta di Pietro Marcello. Di fare spazio ai titoli restaurati dalla Cineteca di Bologna. Ricordo la serata con Ettore Scola per Una giornata particolare, quella con Tornatore per Tempi moderni. O, con Martone per Barry Lyndon. Mi mancherà moltissimo la telefonata delle 22.30: ‘A quanto stiamo?’ “.
L’Anac esprime la sua solidarietà alla titolare del cinema Alcazar, Georgette Ranucci, e chiede un immediato incontro con Ministro della Cultura Franceschini, il Commissario Tronca, l’assessore alla Cultura Regione Lazio Ravera “per affrontare un’emergenza che non può continuare ad essere ignorata. È inaccettabile che il cinema italiano, l’esercizio e la città perdano un’eccellenza come il cinema Alcazar e che la sua chiusura avvenga senza che le istituzioni cerchino di capire quali ne siano le cause e non prevedano soluzioni per evitarla”, recita un comunicato stampa dell’Anac, sottolineando la chiusura di 40 sale della Capitale in meno di 8 anni (la media è di 5 all’anno).
L’operazione ha consentito anche ai piccoli gestori di sale di beneficiare dell’iniziativa volta al potenziamento del settore cinematografico previsto dalla legge 220/2016
Per anni è stato un luogo di culto che, per la prima volta, offriva alla città del nord, un primo scorcio sulla settima arte. Oggi al suo posto sorge la biblioteca di Porta Venezia
L'annuncio sul sito: "speciali proiezioni a misura di neonato con luci soffuse, audio ridotto e pianto libero"
In un comunicato ufficiale, l’Associazione Nazionale Autori Cinematografici e il Premio Carlo Lizzani hanno considerato di “estrema gravità” la chiusura della storica sala cinematografica Odeon, avvenuta pochi giorni fa a Milano