Nel giorno di un’enorme strage di immigrati a Lampedusa, il destino vuole che venga presentato a Roma un film che promuove l’accoglienza e l’integrazione nei confronti dell’Altro: Black Star. Nati sotto una stella nera, una produzione Point Films con Rai Cinema, realizzata con il patrocinio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati-UNHCR in sala con Point Distribution il 10 ottobre.
Quella raccontata da Francesco Castellani è liberamente ispirata alla storia vera dei Liberi Nantes Football club, una squadra di calcio composta da 25 rifugiati e richiedenti asilo (afgani, eritrei, guineani, iracheni, nigeriani, sudanesi, togolesi, centrafricani), giovani che per lo più vivono nei centri di accoglienza.
La squadra, che ha come colori sociali quelli delle Nazioni Unite, si allena al campo ’25 aprile’ nel quartiere romano di Pietralata e l’anno scorso ha conquistato un ottimo secondo posto nel campionato di terza categoria. “Lo sport rappresenta un modo eccellente per fare inclusione sociale e l’associazione Libera Nantes – afferma la presidente Daniela Conti – è nata nel 2007 sulla scia dei mondiali antirazzisti, per volontà dell’Uisp, per occuparsi dei migranti forzati mettendo a disposizione degli spazi sportivi”.
Il regista Castellani, che già qualche anno fa aveva affrontato per un canale televisivo la vicenda di Libera Nantes, si è cimentato con un racconto, questa volta di finzione, più compatto e cinematografico. In scena una contesa di quartiere che ha per oggetto un campo di calcio abbandonato in terra battuta.
Da una parte Gianluca/Luca De Prospero e il suo progetto di dare un’opportunità e un futuro ad alcuni giovani rifugiati dei centri di accoglienza coinvolgendoli in un progetto calcistico che ruota intorno al recupero di una struttura sportiva abbandonata. Dall’altra parte della barricata un comitato di quartiere, il cui slogan è ‘padroni almeno a casa nostra’ e dunque schierato contro il progetto d’integrazione e contro gli stranieri.
Insomma una guerra tra poveri, tra coloro che non hanno una casa, un lavoro, una famiglia e coloro che sono alle prese con licenziamenti, lavori precari, bilanci familiari. “Ho voluto raccontare una storia di relazioni umane in bilico tra commedia e tensione. Il fenomeno della migrazione entra di riflesso nella vicenda – spiega il regista – come catalizzatore di tensioni tra persone calate in una realtà quotidiana nella quale l’incertezza e la precarietà del vivere accomunano migranti e non migranti, ugualmente privi di identità e stabilità”.
E Pietralata non poteva non essere location più adatta perché, come ricorda Castellani, è nato come un quartiere di rifugiati con l’arrivo degli espulsi dalla Roma degli sventramenti e degli immigrati interni nel dopoguerra.
“La sfida è stata – aggiunge il cosceneggiatore David Turchi – trattare temi scottanti ricorrendo alla commedia. E spero che la storia narrata abbia un valore universale. Una vicenda che al centro non solo i rifugiati ma giovani che , nonostante la loro buona idea venga boicottata, riescono a realizzarla grazie anche a qualcosa di magico”.
Black Star. Nati sotto una stella nera , presentato Fuori Concorso al Festival di Roma 2012, è un film corale che vede, insieme alla voce narrante di Marco Mazzocca, la partecipazione di numerosi interpreti , tutti scelti attraverso un casting indipendente, come sottolinea l’attore Gabriele Geri, cioè fuori dal giro tradizionale. E per le musiche il film ha potuto contare sulla collaborazione di Ennio Morricone e, tra gli altri, della band campana Buffalo Kill che firmano 4 brani.
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