Piccolo America trasferito in sala Troisi

Ha un lieto fine il viaggio intrapreso dai ragazzi del Piccolo America che occuparono la storica sala di via Natale del Grande a Trastevere, ora trasferiti in una nuova sala romana, la Troisi (ex Indu


Ha un lieto fine il viaggio intrapreso dai ragazzi del Piccolo America che occuparono la storica sala di via Natale del Grande a Trastevere, poi furono sgomberati, si trasferirono nei locali di un ex fornaio, accanto al cinema, e ora hanno ottenuto l’assegnazione di un’altra sala storica del rione romano, la Troisi (ex cinema Induno).  

“Cinque anni fa abbiamo formato un’assemblea, ‘Giovani al centro’ – dichiara Valerio Carocci presidente dell’associazione Piccolo Cinema America –  convinti che ci fosse l’esigenza politica di avviare un nuovo percorso in città, pratico e pragmatico, con l’obiettivo di mappare gli spazi abbandonati, salvarli e restituirli alla cittadinanza come nuovi luoghi culturali polivalenti. Abbiamo così occupato il Cinema America con l’intento di renderlo uno spazio in cui poter essere protagonisti e non semplici fruitori, siamo stati sgomberati e non siamo ancora stati in grado di riaprirlo definitivamente, ma l’abbiamo per ora sottratto alla demolizione e alla speculazione. Abbiamo vinto al Tar contro il tentativo di rimozione dei vincoli ministeriali e ora ci stiamo costituendo al Consiglio di Stato per lo stesso motivo.  Abbiamo restituito alla città un nuovo spazio. E’ una rivendicazione politica stessa, in quanto la sala è passata dall’essere occupata sine titulo da una delle più grandi società dell’esercizio cinematografico, la Mediaport srl di Giorgio Ferrero all’essere data in gestione alla più piccola e giovane esperienza politica, culturale e sociale che abbia mai messo piede nel settore cinematografico, costituitasi tra l’altro in associazione culturale non a scopo di lucro. Non sarà una sala cinematografica come l’avete vista finora bensì un operatore culturale vivente, una palestra di democrazia, un laboratorio di rapporti sociali, un presidio di ragazzi a tutela dei territori e di valori come l’antifascismo e l’antirazzismo. Ci piace immaginarla come un polo aggregativo che dà vita al territorio circostante e che da questo riceve la sua stessa linfa vitale, come una spugna che si lascia riempire dei contenuti delle realtà esterne, al tempo stesso inondando tutta la città dei propri. Per questo annunciamo che è solo l’inizio, il Piccolo America si pone l’obiettivo di continuare a essere una realtà sociale spontanea in grado di muoversi liberamente nella città e di aprire altri spazi, restituendo luoghi alla cultura come abbiamo fatto e continueremo a fare con gli Schermi Pirata e il Festival di Trastevere”.

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13 Aprile 2016

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