Per 1 studente su 3 la pirateria è un reato ma non un danno

L’indagine ‘Oltre la pirateria’ ha coinvolto 43 classi di scuole superiori di 2° grado, promossa da ANEC, ANICA, FAPAV e UNIVIDEO e realizzata da Libera


I risultati dell’indagine ‘Oltre la pirateria’ sulla percezione del fenomeno tra gli studenti italiani – progetto promosso da ANEC, ANICA, FAPAV e UNIVIDEO e realizzato da Libera – sono stati presentati oggi a Roma, presso Casa Alice, dai ragazzi dei licei romani Mamiani, Russell e Tasso che hanno preso parte all’iniziativa e da Flavia Montini e Ludovica Ioppolo, curatrici per  Libera del progetto.
Il progetto è stato realizzato nel corso degli ultimi tre mesi dell’anno scolastico 2012-2013, in 11 regioni italiane equamente distribuite tra Nord,  Centro e Sud, coinvolgendo 43 classi di scuole superiori di secondo grado e 5 gruppi informali, per un totale di 900 ragazzi tra i 15 e i 20 anni.
I ragazzi hanno risposto ad un questionario e hanno partecipato ai laboratori proposti dagli operatori di Libera. L’indagine, frutto del progetto, si intitola “Oltre la pirateria. I film, il cinema e i giovani: tra web, dvd e grande schermo. La percezione del fenomeno della pirateria audiovisiva tra gli studenti italiani” ed è pubblicata da Edizioni Gruppo Abele della Collana Quaderni di Narcomafie.

Dai risultati è emerso che guardare i film è un’attività molto apprezzata: 9 studenti su 10 amano andare al cinema e 8 su 10 lo fanno in compagnia. Tuttavia emerge che gli studenti non riescono ad andare al cinema quanto vorrebbero (6 su 10 dichiarano di aver visto film al cinema nell’ultimo mese e 4 su 10 di aver visto più di tre film al cinema negli ultimi sei mesi) e dunque scelgono gli altri mezzi a disposizione.
Nella scelta fra la visione al cinema e quella a casa (streaming e download legali e illegali, noleggio e acquisto di dvd originali e piratati), i ragazzi si dimostrano consapevoli della diversa qualità della visione, ma i costi per loro eccessivi di cinema e dvd, la lontananza delle sale cinematografiche da casa, la carenza di videoteche e la maggiore flessibilità della visione a casa portano a preferire spesso gli strumenti non ufficiali.

Sulla percezione della pirateria audiovisiva: 1 studente su 3 pensa che la pirateria non causi nessun danno, pur sapendo che è un reato. Sulla mancata percezione della gravità della pirateria pesa molto la consapevolezza della situazione di corruzione e illegalità dilaganti nel Paese: molti reati restano impuniti, quindi la fruizione di film – per quanto illegale – appare ai ragazzi ininfluente, marginale o addirittura giusta in una fase di crisi economica come quella che stiamo vivendo.
Fra le proposte elaborate dai ragazzi al termine del lavoro, segnaliamo: rafforzare l’offerta legale di film disponibile su internet; abbassare per i ragazzi i costi dell’ingresso al cinema e del noleggio/acquisto di dvd; avvicinare i giovani al mondo del cinema, attraverso iniziative e rassegne all’interno del contesto scolastico.

I rappresentanti dell’industria audiovisiva presenti all’incontro si sono detti molto colpiti dai risultati dell’iniziativa, e hanno espresso la volontà di portarla avanti.
Per Lionello Cerri, presidente ANEC, i ragazzi chiedono quello su cui l’ANEC si sta impegnando: una sala cinematografica che non solo offra film, ma sia un punto di aggregazione, tutto il contrario della visione legale o, peggio ancora, illegale, ma comunque in solitario davanti al computer. Sul prezzo del biglietto, Cerri ha sottolineato come negli ultimi anni sia aumentato molto meno rispetto all’inflazione.
Secondo Andrea Occhipinti, è importante assecondare la forte richiesta da parte dei giovani di film in rete, attraverso l’offerta di prodotti ad hoc per Internet e di contenuti extra. Per Federico Bagnoli Rossi, segretario generale FAPAV, è fondamentale cambiare metodo di comunicazione nei confronti dei giovani e far capire loro che dietro la pirateria  c’è un fenomeno criminale che ha portato anche alla chiusura di molte società impegnate nel settore.

Luciana Migliavacca, vicepresidente UNIVIDEO, ha espresso la sua stima nei confronti dei ragazzi, dimostratisi attenti a un fenomeno con forti ripercussioni socio-economiche. Richard Borg, amministratore delegato e direttore generale di Universal Italia, a proposito della difficoltà espressa da alcuni ragazzi di non riuscire a vedere i film che vorrebbero in sala, ha affermato che grazie al digitale si punterà sempre più sulla multiprogrammazione.
Francesco Bruni, presidente 100autori, ha sottolineato che la pirateria provoca un cinema più povero e un’industria che non sarà più in grado di impiegare i giovani.

11 Novembre 2013

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