Payami contro il fondamentalismo

Grazie all’Istituto Luce, esce finalmente venerdì nelle sale italiane Silenzio tra due pensieri del giovane regista iraniano Babak Payami, film contro il fondamentalismo, sequestrato e presentato a Venezia in modo rocambolesco nel 2003.

“Ancora oggi non so – ha raccontato Payami, oggi a Roma – perché le autorità del mio paese abbiano sequestrato il negativo in pellicola. Solo grazie ad una versione video siamo riusciti a portare in occidente il mio film che oggi, per fortuna, può essere mostrato. Mi è stato detto spesso che il contenuto della mia storia andava contro i principi religiosi dell’Islam e gettava una luce negativa sulla nostra cultura. Ma per me è esattamente il contrario: ho fatto questo film per un grande amore verso la mia gente e per far conoscere le vere tradizioni del mio popolo. Certo, non è possibile vietare di raccontare quali siano i pericoli di ogni fondamentalismo, dai Talebani agli estremisti di Wacko, e quindi a qualsiasi latitudine”.

Silenzio tra due pensieri è interpretato da un’attrice straordinaria come Maryanna Moghaddan e dall’attore Kamal Naroui, preso dalla strada del villaggio dove vive, in Iran, e dove in realtà è un maestro di arti marziali, molto conosciuto e amato dalla sua gente. Il film racconta il paradosso di una giovane donna iraniana condannata a morte per una non precisata colpa. Però, la tradizione vieta di uccidere una vergine: la donna viene allora costretta a sposare il suo futuro boia, che dovrà prima stare con lei per poi ucciderla, tramite l’esecuzione ordinata dall’autorità religiosa. Nasce così il conflitto interiore dell’uomo, per metà sposo e per metà carnefice, che comincia a vivere una nuova presa di coscienza tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato al di là delle regole religiose.