Pamela Anderson: da ‘Baywatch’ a Herzog

TAORMINA. Pamela Anderson, l’ex bagnina sexy della serie tv Baywatch, sarà a settembre sul set messicano del nuovo film di Werner Herzog Vernon God Little, dall’omonimo romanzo dello scrittore australiano DBC Pierre, pseudonimo di Peter Warren Finlay. “Interpreterò la madre di un ragazzino messo in carcere con l’accusa di aver ucciso alcuni bambini. Nel film ci sarà anche un cameo di Mike Tyson nei panni di un serial killer. Herzog mi ha scritto direttamente, visto che non ho un agente, dicendomi che non mi devo preparare, ma affidare alle sue mani”.

E ci sono altri progetti per la 46enne attrice canadese che al TaorminaFilmFest, durante l’affollata Tao Class, ha ammesso di avere avuto successo grazie anche al suo corpo: “Sì le tette mi sono servite, le ho sfruttate”. Nick Cassavetes le ha proposto di recente, per una serie tv impegnata, “il ruolo drammatico di una star di spettacoli per adulti che improvvisamente sceglie di metter su famiglia e di dedicarsi ad essa”. Invece per Steve Antin, il regista di Burtlesque, e sempre per le fiction televisiva la Anderson sarà la tenutaria di un bordello nel 17mo secolo.

Al recente festival di Cannes l’attrice ha confessato di aver subito violenze, da bambina e poi da adolescente. “L’ho fatto per lanciare la mia Fondazione che s’occupa da un decennio di iniziative per i diritti umani, animali e ambientali. Mi sono presentata al mondo per quello che sono veramente, al di là dell’immagine pubblica. Raccontando il mio privato, ho voluto incoraggiare coloro che hanno subito violenze, in particolare i bambini e gli adolescenti, a non nascondere quanto hanno subito, a non avere vergogna a esprimere il disagio e la sofferenza provati. Questo è l’unico modo per guarire”.

Ricorda con piacere la serie tv cult anni ’90 che l’ha fatta conoscere al grande pubblico. “Quando facevo Baywatch era tutto così naturale, nuotavo, facevo esercizio fisico. L’ho adorata perché semplice, sensuale e adatta ai ragazzi, oggi invece si realizzano serie più complicate”.
Il regista italiano con cui avrebbe voluto lavorare? “Sicuramente Fellini, peccato che sono arrivata troppo tardi”.
La Pamela bagnina non è più così cattiva, come da giovane, per dire chi oggi salverebbe e chi lascerebbe affogare. Ma di fronte alla scelta tra Bush e Obama, non ha esitazioni: “Salverei Obama”.