Burrasca sulla ripartizione della cosiddetta copia privata tra gli artisti aventi diritto. Con una nuova ordinanza del 24 dicembre, il Tribunale di Roma ha ribadito la condotta sleale e il comportamento ostruzionistico di Artisti 7607 (la collecting promossa da Elio Germano, Neri Marcoré e Claudio Santamaria) nei confronti del NUOVO Imaie, istituto mutualistico di artisti, interpreti ed esecutori.
Come è noto, il totale delle somme per il biennio 2012/2013 è di oltre 11 milioni di euro, di cui più di 8 milioni assegnati al NUOVO Imaie e circa 3 milioni ad Artisti 7607, da ripartire tra tutti gli artisti italiani in base alle liste (da rendere pubbliche, come la legge prevede) degli iscritti che hanno dato mandato alle società di collecting.
Artisti 7607 ha omesso di rendere pubbliche le liste dei propri artisti e il Tribunale di Roma ha accertato che circa 400 iscritti al NUOVO Imaie si sono trovati indebitamente inseriti nelle liste di Artisti 7607 presentate alla SIAE per la definizione degli importi di competenza.
“E’ evidente – si legge nell’ordinanza del 24 dicembre – che la condotta serbata da Artisti 7607, che ha omesso di fornire liste corrette e trasparenti, ha comportato che il riparto parziale dei diritti per copia privata video, effettuato dalla SIAE tra le due collecting concorrenti, sia avvenuto a vantaggio di Artisti 7607 e in danno di Nuovo IMAIE”. Si è conseguentemente creata una condizione per cui “Artisti 7607 ha potuto (e potrebbe continuare a) versare, a quegli artisti che le hanno effettivamente conferito valido mandato, un importo maggiore a titolo di diritti per copia privata video rispetto a quello che gli stessi avrebbero potuto percepire qualora la quota ripartita dalla SIAE ad Artisti 7607 fosse proporzionale al numero dei soli mandati ricevuti”. Da qui la necessità, per il Foro di Roma, di ribadire l’inibitoria sugli importi assegnati ad Artisti 7607 già stabilito nella precedente ordinanza del 21 ottobre scorso, contro cui Artisti 7607 aveva fatto reclamo.
Ciò che il Tribunale rileva è sostanzialmente che “la condotta di Artisti 7607 (…) risulta giuridicamente rilevante anche sotto il profilo della concorrenza sleale ai danni di NUOVO Imaie, collecting concorrente”, con conseguente violazione da parte di Artisti 7607 “delle disposizioni di diritto pubblico o di diritto amministrativo che regolano o influiscono sul mercato”.
“Come artista, non posso che dispiacermi per quanto accaduto – è il commento dell’attore Luca Zingaretti, tra i fondatori del NUOVO Imaie – c’è da augurarsi che in futuro si possa ricostruire un confronto e un dialogo improntati al necessario rispetto reciproco”. Ma il Tribunale di Roma ha riscontrato anche come: “hanno trovato sostanziale conferma le circostanze fattuali che portano a qualificare come concorrenzialmente scorretta, ai danni del NUOVO Imaie, la condotta posta in essere da Artisti 7607 nell’ambito del procedimento amministrativo all’esito del quale la SIAE ha ripartito i compensi relativi ai diritti di copia privata video spettanti agli AIE per le annualità 2012/2013”.
“La competizione è sana e virtuosa, quando chi agisce si muove nel rispetto delle leggi e per il bene dei propri mandanti – ha dichiarato Andrea Miccichè, presidente del NUOVO Imaie – Il nostro Istituto non ha mai avuto paura della concorrenza. Ciò che più temiamo è l’imbarbarimento dei rapporti, che finisce col nuocere agli artisti e mi auguro anche io di tutto cuore che si chiuda un brutto capitolo che ha finito per danneggiare l’intera categoria che ha invece bisogno di essere rappresentata e sostenuta in modo adeguato”.
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