Noir americano e ‘sudista’ per Mélanie Laurent

Un uragano di potenza inaudita incornicia Galveston, storia del Sud degli States tra malavita e redenzione che rappresenta la quarta regia dell'attrice francese Mélanie Laurent


Un uragano di potenza inaudita – chiara metafora di tempeste interiori – incornicia Galveston, storia del Sud degli States tra malavita e redenzione che rappresenta la quarta regia dell’attrice francese Mélanie Laurent. Tratto dal romanzo di Nic Pizzolatto (autore e showrunner della fortunata serie True Detective), è un noir in piena regola con atmosfere decadenti e destini segnati fin da principio.

Siamo a New Orleans nel 1988. Roy, alcolizzato sulla soglia dei quarant’anni, fa l’esattore e il sicario, ed è minato da un cancro ai polmoni che non intende curare. Forse per rubargli la donna, il suo boss Stan gli tende una trappola mortale. Ma l’uomo riesce a cavarsela e porta con sé nella fuga Rocky, una prostituta adolescente che altrimenti ci avrebbe rimesso le penne. I due fuggono verso Galveston, in Texas, dove un tempo l’uomo aveva abitato, ma lungo la strada Rocky recupera la sorella di 3 anni Tiffany, strappandola agli abusi del patrigno che, si intuisce, aveva violentato anche lei.

Tra Roy e Rocky nasce ben presto un rapporto di protezione sincera, anche perché Roy non approfitta della disponibilità disperata di Rocky ma si pone da subito come figura paterna, scoprendo in se stesso risorse inattese. “Una storia prettamente americana – spiega l’attrice e regista – che ho amato fin dal primo momento: un film americano in stile francese mi faceva pensare all’incontro di due culture”.

Protagonisti il coriaceo Ben Foster e la vulnerabile Elle Fanning: “attori che hanno infuso – prosegue Laurent – profonda intensità emotiva al film, facendosi coinvolgere anche nella fase di produzione. Prima delle riprese, con Ben abbiamo valutato ogni minimo dettaglio del suo personaggio, Elle, invece, si è basata più sull’istinto”.

Lo stile visivo del film – che sarà in sala dal 6 agosto con Movies Inspired – oscilla tra la cupezza di certi ambienti (la grande lavanderia industriale che nasconde i traffici del boss a New Orleans, il motel dove la famigliola sui generis si rifugia) e gli squarci di luce delle scene girate sull’oceano, dove la felicità sembra per qualche attimo possibile. “Galveston è un film di genere – dice ancora Mélanie Laurent, che ha preso il posto di Janus Metz alla regia – un road movie che si concentra sul conflitto interno dei personaggi e sui rapporti tra loro. Una storia che, forse, non era destinata a me, ma che ho potuto fare mia grazie alla fiducia dei miei attori e dei produttori”.

César nel 2006 come migliore promessa femminile per Je vais bien, ne t’en fais pas di Philippe Lioret, Mélanie Laurent è stata Shosanna nel capolavoro di Quentin Tarantino Bastardi senza gloria. Nel 2011 ha diretto il suo primo lungometraggio, Les adoptés, sul rapporto tra due sorelle, seguito tre anni dopo da Respire, duro dramma adolescenziale e nel 2017 da Plonger, su una crisi di coppia. A breve tornerà a dirigere Elle Fanning in The Nightingale, attualmente in pre-produzione.

Cristiana Paternò
31 Luglio 2020

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