Millennials e over 60 – irriducibilmente cinefili – scrivono il futuro del cinema secondo il Rapporto 2018 della Fondazione Ente dello Spettacolo, presentato nella sede della Radio Vaticana. In tutti i mercati presi in considerazione (UK, Francia, Germania, Italia) i cinefili “maturi” sono in aumento, si tratta di un pubblico abitudinario, “giovanile”, affezionato al cinema italiano e non necessariamente interessato solo a film rivolti espressamente a loro (i cosiddetti grey hair). Questa fascia è cresciuta dell’11% rispetto al 2001. I motivi si trovano nelle prospettive di vita più lunghe e nella voglia di socializzare, specialmente per chi è rimasto solo, single di ritorno e vedovi.
L’altro punto focale della ricerca sono i giovani tra i 20 e i 35 anni. Questo segmento sembra preferire i multiplex ai monosala e vorrebbe andare di più al cinema, se il prezzo fosse più conveniente. Una generazione di nativi digitali o comunque evoluti digitalmente, che però non vede il tramonto della sala all’orizzonte. Gli spettatori più convinti sono gli under 25 (55,8% contro il 51,6% degli over 25) e i laureati (58,2% contro il 53,4% dei diplomati e il 47,4 di coloro che hanno un titolo di studio inferiore).
Sulla politica dei prezzi è intervenuto Mario Lorini, neopresidente Anec, che ha auspicato una rinnovata “compattezza” all’interno della galassia dell’esercizio, dai multiplex alle sale della comunità. “Cosa si può fare sul prezzo? Mettersi insieme con tutta la filiera per decidere se una delle leve è proprio questa, ma collegare sempre anche alla qualità e alle iniziative, Del resto quando ci sono i grandi eventi il pubblico risponde comunque, indipendentemente dal prezzo”. Carlo Bernaschi (presidente Anem) chiede su questo un intervento pubblico con agevolazioni sull’Iva. Anche Francesco Giraldo (Acec) e Domenico Dinoia (Fice) si sono detti pronti a collaborare fattivamente.
Dalla ricerca emerge anche la necessità di una maggiore omogeneità nella programmazione, evitando periodi di eccessiva offerta rispetto ad altri di scarsa possibilità di scelta. Il mercato è aggressivo e sovraffollato: Amazon, Netflix, Tim Vision e le pay-tv tradizionali sfidano la più tradizionale distribuzione. Il fenomeno delle multisale non agevola inoltre la diffusione delle pellicole nei monosala, soprattutto nei centri urbani medio piccoli. In quattordici anni, dal 2000 al 2014, in Italia hanno chiuso 888 cinema, prevalentemente monosala (1.083 schermi). Il trend è negativo se si guarda ai totali: a maggio 2011 erano aperte 1.872 sale (3.936 schermi) e a fine 2014 solo 1.725 (per 3.913 schermi).
Francesco Rutelli, presidente Anica, individua la sfida principale proprio in questo cambiamento dell’offerta e della domanda, con le grandi concentrazioni e i nuovi player. “Cresceranno valori economici e capacità industriali di penetrazione rispetto alle quali l’Italia rischia di essere tagliata fuori. Quindi bisogna migliorare la qualità del prodotto e far capire a chi prende decisioni e all’opinione pubblica che questo comparto è cruciale dal punto di vista economico e occupazionale. Il prodotto italiano è molto vivo, sia al box office, sia in termini di qualità del prodotto., come ha dimostrato anche a Cannes, i mezzi per dare corso a nuove strategie ci sono, grazie alla nuova legge. Un esempio recente di forza del nostro cinema è rappresentato dal successo di Perfetti sconosciuti in Cina”. E Rutelli racconta un aneddoto appropriato al contesto cattolico: “A Cannes sono stato a messa e mi ha colpito sentire la preghiera di intercessione per le giurie, in Italia sarebbe stato oggetto di scherzo, mentre in Francia è sembrata una cosa normalissima”.
Alla presentazione hanno preso parte Mons. Nunzio Galantino, Segretario Generale CEI, che ha sottolineato la forza straordinaria del cinema e il suo rapporto costruttivo con la Chiesa; Mons. Davide Milani, presidente Fondazione Ente dello Spettacolo, che ha ricordato il 90° compleanno della Rivista del Cinematografo che sarà festeggiato dal 4 al 7 ottobre a Castiglione del Lago. Milani ha anche anticipato che è in arrivo un volume monografico sul compianto a Ermanno Olmi.
Curatori del Rapporto, realizzato con il contributo del MiBACT e di Istituto Luce Cinecittà, sono Mariagrazia Fanchi, professore ordinario di Media Studies and Cultural History presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Alessandro Rosina, professore ordinario di Demografia e Statistica sociale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e coordinatore scientifico del Rapporto Giovani dell’Istituto Giuseppe Toniolo; Bruno Zambardino, Responsabile affari europei Istituto Luce-Cinecittà; Angela D’Arrigo, referente Ufficio Bandi della Fondazione Ente dello Spettacolo.
È possibile acquistare online il Rapporto Cinema 2018 – Spettatori, Scenari, Strumenti tramite il sito della Fondazione Ente dello Spettacolo, al seguente indirizzo: http://www.entespettacolo.org/pls/eds/v3_s2ew_consultazione.mostra_pagina?id_pagina=4082 o direttamente su https://www.miabbono.com/manuale-guida/rapporto_cinema_2018-5211.htm
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