MIA, l’audiovisivo fa sul serio

Circa due milioni di euro il budget del nuovo mercato italiano di cinema, tv, documentario e videogames, che si terrà a Roma dal 16 al 20 ottobre


Il complesso delle Terme di Diocleziano, con le antichità romane e i suoi spazi unici, abitati finora da visitatori e turisti, sarà la location del MIA, il nuovo mercato italiano dell’audiovisivo. Prima edizione dal 16 al 20 ottobre, durante la Festa del cinema, per questo importante strumento di internazionalizzazione non solo del nostro cinema ma anche di serie tv, documentari, animazione e videogiochi. Con un budget di un milione 940mila euro (1,5 messi a disposizione dal Mise, il resto dai soci della Fondazione Cinema per Roma, tra cui Istituto Luce Cinecittà, e dal MiBACT), il MIA si propone come luogo di business e incentivo alle coproduzioni. Raccoglie l’eredità di The Business Street e New Cinema Network, come anche di Forum delle coproduzioni, TvDays, Italian Doc Screenings, Agorà, ma rilancia: il direttore Lucia Milazzotto – 39 anni, già responsabile di New Cinema Network – punta a un incremento del 30% di presenze di buyers e operatori stranieri.  

Per Piera Detassis, presidente della Fondazione Cinema per Roma, “il MIA ha caratteristiche inedite per lo sforzo di sintesi tra cinema, tv, documentario e videogame e per aver unito tutte le istituzioni che lavorano al cinema”. Ovvero Anica, APT, Doc/It, mentre sul piano istituzionale oltre al Mise sono coinvolti ICE e Istituto Luce Cinecittà come braccio operativo del MiBACT oltre alla Roma Lazio Film Commission. Acceso sostenitore del progetto è Carlo Calenda, viceministro dello Sviluppo Economico. “I media sono un settore industriale, cosa che l’Italia non ha colto per molti anni. Per gli Usa sono un comparto mainstream come la difesa, noi invece l’abbiamo percepito come un settore di nicchia. Moda e cinema erano considerate cose carine ma frivole, questo è un suicidio ideologico perché il made in Italy è l’incontro tra cultura e capacità di fare”, ha spiegato il 42enne imprenditore e politico, figlio dell’economista Fabio Calenda e della regista Cristina Comencini, che ha ironicamente ricordato la sua unica esperienza come attore – “pessimo” – nel Cuore televisivo diretto dal nonno Luigi. “Lo Stato – ha proseguito Calenda – è facilitatore, perciò non dà le risorse se non c’è uno sforzo comune. Non sarà facile recuperare il mercato che abbiamo perso anni fa, quando finì l’esperienza del Mifed. Per questo abbiamo pensato a un periodo più lungo e a fare cose di alto livello. Tante cose di basso livello in Italia devono morire, le piccole iniziative locali non hanno molto senso”. Pieno sostegno anche dal Comune, rappresentato dall’assessore Giovanna Marinelli, e dalla Regione: per il governatore Nicola Zingaretti il MIA sarà anche l’occasione per presentare i fondi regionali per l’audiovisivo. 

Andrea Occhipinti, presidente distributori Anica, riflette: “Rispetto ai tempi del Mifed (l’ultima edizione è stata nel 2004, ndr) il panorama è molto cambiato. Toronto in particolare ha preso piede, perciò ottobre era il mese giusto per ripartire, lontano da quel mercato. In questo momento – prosegue il titolare di Lucky Red – c’è molta attenzione sull’audiovisivo italiano. Ma nelle coproduzioni siamo carenti, specie in quelle minoritarie”. Francesca Cima, presidente Anica, considera “il gettone iniziale messo dal Mise e dal MiBACT, un moltiplicatore di risorse: poi tutti faranno la loro parte, anche tv, broadcaster e film commission”. 

Oltre alle Terme di Diocleziano, che ospiteranno gli incontri di coproduzione e le attività di networking, il MIA troverà casa presso l’Hotel Exedra nella vicina Piazza della Repubblica, e al Cinema Quattro Fontane per le proiezioni. 

10 Luglio 2015

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