NEW YORK – Un’opera prima (Assolo, in uscita il 5 giugno) realizzata negli Usa, e ora il desiderio di confrontarsi con Napoli, le proprie origini. Massimo Piccolo, per farlo, dalla sua base newyorkese, ha scelto le “due voci” di E questo è quanto, film sperimentale popolato delle proprie immagini e dei personaggi di Peppe Lanzetta (interprete del film), quelli del suo ‘Giugno napoletano’ e “di quasi tutti gli altri libri, compresi alcuni rubati alle canzoni che ha interpretato”.
“Per la prima parte delle riprese, quelle che lo vedono da solo in scena – spiega Piccolo – ho volutamente cercato di evitare ogni contatto tra noi fino al giorno delle riprese. Abbiamo solo steso un canovaccio”. Poi, “una volta piazzate le luci ho sistemato la macchina in modo che potesse muoversi liberamente e ho indirizzato i movimenti a seconda del flusso narrativo. Lanzetta improvvisava, lasciandosi trasportare dal flusso del suo racconto e io gli andavo dietro”. La cornice, allestita presso il centro di produzione The Factory a Mariglianella, “una sala ‘total white’ priva di angoli o spigoli dove la direttrice della fotografia Valentina Caniglia (originaria di Napoli ma residente a New York, dove vive e lavora da 18 anni) ha potuto disegnare con grande maestria le luci adeguandole al percorso narrativo man mano che si sviluppava”.
La seconda parte delle riprese “mi sta portando via un bel po’ di tempo”, ammette il regista di Pomigliano D’Arco, “già dover selezionare solo alcuni personaggi (alla fine saranno undici o dodici) è un’operazione tutt’altro che semplice”. La speranza, dopo questo tuffo nella “Antologia di Lanzetta”, è che il pubblico “possa restare assolutamente affascinato dal suo modo di entrare nel profondo dell’animo e del dolore degli uomini”. Intanto un accordo di distribuzione appena concluso con la Explorer entertainment – giovane società di distribuzione romana molto agguerrita – portera’ “Assolo” in una trentina di sale italiane nella prima settimana di giugno (“un traguardo incredibile per un film piccolo piccolo e con difficile impianto teatrale”), poi – ci anticipa Piccolo – “sarà la volta di ‘Sante, Madonne & Malefemmine’ un film storico su sei donne che hanno fatto grande Napoli. Anche questo sarà cinema di narrazione…”.
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